Ascoltate le canzoni e fatte pagelle e previsioni per il finale, vediamo quali sono i personaggi che hanno caratterizzato finora questa edizione del Festival sia in negativo che in positivo.
TOP
ROCCO PAPALEO: La vera rivelazione del Festival. Alla prima grande occasione non stecca e alleggerisce lo show con una innata simpatia oltre a trasmettere una naturale e sincera euforia dovuta alla grande occasione conquistata dopo anni di gavetta. Complimenti!
ADRIANO CELENTANO: Potrebbe essere anche tra i flop per alcuni tratti del suo monologo e per la durata eccessiva dello stesso. Ma con il canto ha ristabilito il suo ruolo. Tornerà alla finale e solo dopo si potrà giudicare a pieno la sua presenza ma ha ottenuto ciò per il quale è stato chiamato e cioè attesa, dibattito, polemiche ed ascolti. Missione compiuta!
GIANNI MORANDI: Non era facile rimettersi in gioco dopo un edizione straordinaria caratterizzata da un brano fantastico di Vecchioni ed una performance mondiale di Benigni eppure Gianni ha accettato e, malgrado qualche inceppo e qualche errore in fase di selezione delle canzoni, non sta perdendo la credibilità che aveva ottenuto. Merito al coraggio.
SAMUELE BERSANI: Originalità, gioco di metafore e ritornello che entra sempre di più. La qualità di artista esce sempre fuori anche quando si osa scegliendo di allontanarsi dalla normalità del brano sanremese. In ogni caso il suo stile è chiaro ed evidente e merita un plauso per la grande professionalità e generosità che ha avuto mettendosi in gioco partecipando alla gara a differenza di tanti altri cantautori che difficilmente scendono dal piedistallo.
ARISA: Coraggio è anche il merito di Arisa che ha saputo cambiare genere ed adattarsi molto bene riuscendo ad interpretare un vero brano rispetto alle filastrocche con le quali ha ottenuto la notorietà.
NOEMI: Si conferma tra le più promettenti interpreti tra i giovani artisti italiani. Nota di merito anche per il testo scritto da Fabrizio Moro.
LOREDANA BERTE': Merita un plauso per il solo coraggio dimostrato accettando la collaborazione con D'Alessio. Un errore che non compromette la sua storia ma causato dalla volontà di rivincita in un periodo abbastanza buio della sua carriera. La sua interpretazione di "Almeno tu nell'universo" ha dimostrato quello che ancora riesce a trasmettere.
EUGENIO FINARDI: Qualità autoriale e raffinata interpretazione che non dovrebbero mai macare in un cast sanremese. Anche se, in questo caso, non si tratta di un vero e proprio capolavoro rimane uno dei pezzi migliori del Festival.
EMMA MARRONE: E' tra le favorite alla vittoria e quest'anno potrebbe farcela grazie anche al televoto. Ma se l'anno scorso la sua vittoria sarebbe stata un eresia visto il brano di Vecchioni, in questa edizione, il brano è di un livello maggiore e non sarebbe scandaloso vederla sul podio.
LUCA & PAOLO: La loro versione di "Uomini soli" che ha apero il Festival è stata semplicemente geniale.
FLOP
GIGI D'ALESSIO: Inedita o copiata, la canzone, è la solita melodia commerciale. Più vicina ad una sigla da cartoon che ad una canzone da Festival. Portare la Bertè non gli è servito a celare la sua scarsa qualità. L'eliminazione era la cosa più giusta ma il televoto potrebbe portare ad un altro increscioso e scandaloso risultato come avvenuto con Carta, Scanu ed il trio Pupo, Filiberto, Canonici. Gli introiti portati dal televoto sono troppi per debellare questo sistema di voto ma ciò potrebbe, come successo in passato, compromettere la credibilità della manifestazione.
LUCIO DALLA: Il miglior testo, un tema che ricorda vagamente "Via del Campo" di De Andrè e grande artista ma la sua presenza tra i flop è dovuta alla sua presenza-assenza come avvenuto anche lo scorso anno per Battiato. A Sanremo o ci presenta per mettersi davvero in gioco, vedi Vecchioni, Finardi, Bersani ecc, o si sta a casa o ancora si figura solo come autore. Fare da "padrino" non giova ne a lui ne al pur bravo Carone. Sanremo non è "I raccomandati".
IRENE FORNACIARI: In tema di raccomandati eccone una eccellente. Irene da sconosciuta, se non fosse per il cognome, conta già due presenze a Sanremo tra le quali una con i "Nomadi" e nella serata di ieri addirittura con il sostegno di Brian May dei "Queen". Mi verrebbe da chiedere chissà chi ha spinto per queste partecipazioni? e chi ha convinto grandi artisti a duettare con una sconosciuta?Papà Sugar non ne sa niente????Lasciasse spazio agli artisti veri.
MARLENE KUNTZ: Fuori luogo, spaesati e non adatti al Festival ne per il genere ne per la qualità offerta. Di artisti pronti a partecipare ce ne sono tanti e non si dovrebbe azzardare con queste scommesse già perse in partenza.
FRANCESCO RENGA: La sua qualità non può fermarsi a soli esercizi vocali. Di testi buoni in passato ne ha scritti ma questa proprio non eccede. La sua voce potrebbe dare molto con la collaborazione di un autore bravo come ce ne sono tanti.
CHIARA CIVELLO: La colpa della sua presenza tra i flop non è sua ma di chi l'ha presentata come una grande rivelazione della musica mondiale creando aspettative infondate. Lei ha fatto il suo dovere, non eccede ma non delude nemmeno tanto. Canta bene ma niente di così lontano alla media.
Tutti gli altri personaggi non presenti non hanno inciso particolarmente ne nel bene che nel male ma hanno eseguito performance nella media e in linea al loro ruolo.