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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

Sanremo2025: Pagelle 3°serata

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Sanremo2025: Pagelle 3°serata

CLARA: Presenza scenica, buone doti vocali ed anche una certa teatralità. Con un brano all'altezza potrebbe dir la sua ma propone un qualcosa per nulla originale che farà il suo buon percorso in radio per poi sparire. 5

BRUNORI SAS: Sicuramente il suo cantautorato garbato, in questa epoca, fa bene alla musica e può essere importante per le nuove generazioni che non conoscono i pilastri della nostra musica. Per chi, invece, è cresciuto con quei mostri non può sorvolare sul riferimento estremamente esplicito a De Gregori in tutti gli aspetti, dalla voce alle sonorità fino al registro linguistico. Conti forse l'ha scambiato per un concorrente di Tale e Quale. Un vero peccato che non cerchi una sua strada viste le capacità e la delicatezza che comunque dimostra. Nonostante tutto non può essere giudicato negativamente visto ciò che producono le tante osannate nuove leve. 7

SARAH TOSCANO: Brano a tratti infantile adatto alla sua giovane età. Non spicca in profondità né in originalità e ciò non si spiega vista la nutrita squadra di autori impegnata nella composizione. 5

MASSIMO RANIERI: L'interprete non si discute, riuscirebbe a rendere credibile e profondo qualunque testo. Ciò che propone, dell'inedita accoppiata Ferro/Nek non è proprio il massimo e cantato da un altro sarebbe pienamente trascurabile. Con maestria, Ranieri, lo porta al limite delle sue potenzialità ma di certo non può fare miracoli. 6,5

JOAN THELE: Scandisse le parole forse aiuterebbe perché buona parte del testo resta incomprensibile. Peccato perché la sensazione non è malvagia. 5

SHALBO & Company: Un miscuglio poco affiatato messo lì per soddisfare in 3 minuti la quota rap. Ma è evidentemente un contentino forse nemmeno tanto apprezzato da chi ama il genere. Banali e ripetitivi interpretano un cliché che credo abbia fatto il suo tempo. 4

NOEMI: Brano con suo perché valorizzato dal solito incisivo graffio. C'è Mahmood ma Noemi non si fa sovrastare. Alle soglie del podio. 6,5

OLLY: Brano in linea con le ultime tendenze radiofoniche. Poca originalità tra echi melodici vicini a "filo rosso" di Alfa e atmosfere che richiamano "come nelle favole" di Vasco. Nulla di più di una nuova hit che ci accompagnerà fino all'estate. 5,5

COMA_COSE: Anche basta con questa continua ricerca al tormentone commerciale. Avrebbero anche le potenzialità per una scrittura diversa ma si ostinano a ripetersi in questi motivetti dal mercato facile. Talvolta, però, si arriva al ridicolo. 2

MODÀ: Lo stile è quello e che sia riconoscibile non è un male. Tra brani più riusciti ed altri meno fanno il loro. Stavolta è passabile, non resterà negli annali ma si fa ascoltare. 6

TONY EFFE: Rimette in vista i tatuaggi per riprendere, almeno nel look, la sua personalità. Il coraggio non gli manca e si vede anche se la chiamerei più incoscienza. Si presenta da cantante e si prende il lusso di citare Califano. Ma la citazione non basta per paragonarsi a uno dei più grandi autori della musica italiana. 3

IRAMA: Rimane nella sua comfort zone ma sembra meno ispirato di altre volte. Forse era meglio saltare un turno. 5

FRANCESCO GABBANI: Bravo ed originale autore. Stavolta non offre il massimo con un brano meno incisivo e particolare del solito. 6

GAIA: Bollywood a Sanremo non si era mai visto. Decisamente una scelta discutibile. 4

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