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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"La voglia di morire": Masini invoca l'amore contro la depressione

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"La voglia di morire" è un brano di  Marco Masini del 1991 e pubblicato nello storico album  "Malinconoia". Scritta in collaborazione con Giancarlo Bigazzi e Marco Falangiani, la canzone, può sembrare dal titolo una rappresentazione del pessimismo di cui l'artista toscano è stato spesso tacciato erroneamente e, talvolta, meschinamente per avvalorare quell'infame etichetta di jettatore che l'artista ha dovuto subire per diversi anni da parte di addetti ai lavori che, per invidia o per ragioni commerciali, volevano escludere, attraverso questi loschi mezzucci, Masini dal panorama artistico. Chi non conosce il contenuto del brano, infatti, può cadere in questo tranello ma basta ascoltare il testo per capire che lo stesso non è un invito al suicidio, come si voleva far credere, bensì l'esatto contrario. Il testo spinge a risollevarsi ed è riferiferito a chi soffre un periodo di forte depressione. L'attenzione e la sensibilità di Masini verso le problematiche giovanili sono aspetti importanti che hanno contraddistino la prima fase artistica del cantautore e la depressione non poteva non essere presa in considerazione in un periodo storico come quello dei primi anni '90 dove si iniziava a prendere coscienza dell'aids e dove l'uso delle droghe era sempre più forte tra una generazione di ragazzi che cercavano proprio nella musica i propri profeti. Per tali ragioni, Masini, divenne un simbolo di quel popolo di adolescenti che vedevano in lui l'unico artista capace di interpretare i propri pensieri e le proprie paure e di metterle in musica attraverso testi poetici e conivolgenti. "La voglia di morire" rientra proprio tra questi brani che disegnano la realtà giovanile di quei tempi e quello stato d'animo, talvolta, opprimente che risiedeva in molti di quei ragazzi smarriti in quella delicata fase di crescita. Masini, quindi, cerca di interpretare le loro sensazioni elencando i sintomi che tale stato d'animo causa e li invita a guardare oltre la propria realtà per osservare chi vive il vero dolore citando, ad esempio, i mendicanti nei metrò o i bambini in fase terminale. Osservando queste tristi realtà si ha una prospettiva diversa della propria vita e del valore che la stessa ha. Spesso per un piccolo problema, magari sentimentale, ci si abbandona non pensando a quante persone pagherebbero per dover far fronte a questi piccoli disagi invece di dover convivere con vere difficoltà che, nonostante tutto, non li inducano mai a mollare ma sempre a lottare per quel dono di Dio che è la vita. L'autore, quindi, vede nell'amore per la vita l'arma più forte per combattere questo stato depressivo che verrà del tutto cancellato quando si incroceranno gli occhi con un partner che rappresenterà quella forza dell'amore in grado di spazzare via definitivamente quell'atroce dubbio esistenziale. Un pezzo struggente e, sicuramente, altamente significativo realizzato su di una musica sublime che ricorda le sonorità classiche e con un testo profondo e poetico che rendono il brano un capolavoro assoluto impreziosito dalla tipica voce roca ed il solito coivolgimento emotivo nell'interpretazione di un vero poeta della nostra musica come Marco Masini.

 

 

 


 

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Giancarlo Bigazzi

Marco Masini       

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METTETE DI PIU' SONO SOLO DUE RIGE
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