Una bella terza serata del Festival di Sanremo 2015 quella dedicata alle cover che ha denotato evidentemente la mancanza dei grandi autori per ciò che riguarda gli inediti proposti nelle prime due serate. Una differenza qualitativa dei testi che dovrebbe far pensare all'intera industria discografica, che detta in qualche modo l'offerta musicale da mettere in vetrina al Festival, sugli errori fatti in tal senso e sul peso che gli stessi rispecchiano sul mercato musicale italiano oltre che sul livello culturale della nostra società. Inoltre si è notato che molti interpreti, messi nelle condizioni giuste, riescono ad offrire molto di più di quanto dimostrato con brani privi di contenuti e, talvolta, banali. Quasi tutte le venti cover hanno valorizzato i loro interpreti e, allo stesso tempo, alcune canzoni hanno messo in luce virtù artistiche di alcuni elementi oscurati dalla mediocrità delle loro proposte inedite. Eccede soprattutto l'ultimo quartetto ed anche qui non è stata felice la scelta di relegare Grignani, Zilli, Malika e Masini con quattro grandi pezzi in una fascia d'ascolto ostica per buona parte dei telespettatori. Tra i pochi a deludere restano la Atzei, la Tatangelo oltre all'accoppiata Di Michele-Coruzzi nei panni di Platinette ed a quella composta da Biggio e Madelli a cui, però, non si poteva chiedere di più. Altra bocciatura, seppur apprezzata in parte dal televoto, è per Moreno che riesce in una falsa operazione simpatia con il suo rap freestyle in cui, però, finisce ancora una volta ad autocelebrarsi riuscendo anche ad inserire, nel capolavoro di Celentano "Una carezza in un pugno", lo spelling del suo nome a mo' di majorette. La gara delle cover è vinta da Nek con "Se telefonando" ma meritano un plauso particolare, tra gli altri, Malika Ayane con la sua affascinante interpretazione di "Vivere" l'intensa esecuzione di Grignani in "Vedrai vedrai" e, soprattutto, Marco Masini con il suo sentito omaggio all'amico Francesco Nuti con "Sarà per te". Per ciò che riguarda, invece, la gara dei giovani che ha dato inizio alla serata vi è stata l'eccezionale performance di Amara che, a quanto pare, ha chiuso ogni possibile discorso sulla vittoria finale di categoria con due giorni d'anticipo a meno che non si voglia premiare la sprizzante leggerezza dei KuTso.