E' il 1994 quando il poliedrico Giorgio Faletti si presenta al 44° Festival di Sanremo con "Signor Tenete" un brano denuncia che spiazza il pubblico visto il passato, prevalentemente comico, dell'artista. Attore, scrittore, cantante l'estro di Faletti non ha confini d'espressione e ciò che colpisce è che in ogni cosa in cui si cimenta ottiene successo ed apprezzamenti. Anche in questo caso, infatti, il brano riscontra i favori del pubblico e della critica ottenendo il secondo posto in classifica dietro "Passerà" di Aleandro Baldi e vince il premio della critica. Un risultato straordinario per un'artista che non canta per professione anche se, nel 1994, non era il suo esordio sul palco dell'Ariston dove, invece, debuttò nel 1992 con "Rumba di tango" in duetto con Orietta Berti. Pur non essendo ben conosciuto come cantante, la sua discografia conta ben sette album oltre ad aver scritto canzoni per Mina, Angelo Branduardi, Marco Masini, Milva e Gigliola Cinquetti. L'album "Come un cartone animato" grazie a "Signor Tenente" arriva a vincere il disco di platino ed è un giusto riconoscimento vista la valenza di questo testo. Infatti, il brano, esprime la difficile condizione in cui i carabinieri svolgono il loro lavoro rischiando la vita ogni giorno e percependo uno stipendio inadeguato. L'indignazione è forte pensando che ad ogni chiamata, gli uomini dell'arma, intervengono prontamente mettendo da parte una naturale paura che si accentua ogni qualvolta si trovano a vivere scene di attentati o di corpi esanimi e smembrati di loro giovani colleghi. Si fa, quindi, riferimento alle stragi di carattare mafioso di Capaci e via D'Amelio e, anche dal punto di vista linguistico, l'uso del dialetto siciliano facilmente rintracciabile soprattutto dalla parola "minchia" più volte ripetuta, rende chiara la volontà dell'autore di evidenziare la zona d'Italia più sensibile a queste problematiche oltre a legare tali episodi alla mafia. Inoltre, la cadenza sicula, viene scelta dall'autore anche per il fatto che buona parte dei carabinieri provengono, come risaputo, dal Sud d'Italia. Il protagonista della canzone, dunque, si rivolge schiettamente da vent'enne quale è al suo superiore denunciando la propria condizione e sfogandosi senza remore linguistiche o di rispetto dei ruoli sperando comunque nella clemenza del Tentente su di un probabile rapporto che gli potrebbe costare quel distintivo e quella divisa in cui continua, in ogni caso, a credere fermamente. Un brano eccezzionale, quindi, composto da un'autore che ha più volte dimostrato di saperci fare con le parole ed, in questo caso, da buon attore ha aggiunto una interpretazione sentita ed emozionante rendendo la canzone credibile e penetrante.