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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Odio e lacreme": D'Angelo si sofferma sulle assurdità delle guerre

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"Odio e lacreme" è un brano scritto e cantato da  Nino D'Angelo nel 2006 e pubblicato nell'album "Il ragù con la guerra" dello stesso anno. Il disco vede D'Angelo proseguire sul filone di musica impegnata e sociale rivestita da sonorità etniche che ha contraddistinto la seconda fase, la migliore dal punto di vista qualitativo, della sua lunga carriera artistica. In questo lavoro, infatti, l'autore tratta diversi temi spazziando dai sentimenti come l'amore per "St'ammore" o l'amicizia per "'O mericano" fino a brani di carattere sociale verso la sua Napoli, il suo popolo e le sue difficoltà come  "Bella" e "Brava gente". Ma tema centrale del disco, come si evince anche dal titolo dello stesso, è la guerra con tutte le sue ingiuste, inutili ed atroci assurdità. D'Angelo si sofferma, quindi, su ciò che lascia una guerra e sull'arrogante ignoranza di un potere che, nonostante tante pagine di storia, continua a sacrificare uomini in nome di una Patria che si ricorda dei suoi figli solo in determinate occasioni. Due sono le canzoni che Nino dedica a questo argomento e cioè "L'eroe", brano struggente su di una giovane vittima della guerra e sul poco valore che lo Stato da alle vite dei suoi soldati ed, appunto, "Odio e lacreme". Anche quest'ultimo è un brano molto significativo in cui D'Angelo si interroga sul perchè ancora oggi tante giovani vite devono andare perse in questo modo. "Quanta vita...quanta vite perze...odio e lacreme...Quanta vite...song stelle stutate llà 'nterra...civili e surdate." che tradotto sarebbe "Quanta vita...quante vite perse...odio e lacrime...quante vite...sono stelle spente lì a terra...civili e soldati". Questo il ritornello del brano che rende bene l'idea del messaggio che intende lanciare D'Angelo. Una osservazione cruda quanto semplice da fare ma che non viene notata dagli occhi del potere. Dove non arriva lo Stato però arrivano i poeti che con le loro parole riescono a raccontare la realtà così com'è e riescono a dar voce a quel popolo che non ha mai voce in capitolo tra le stanze del potere ma che poi è sempre il primo a correre quando la "Patria" chiama rimettendoci, magari, la loro stessa vita. Intato le guerre continuano e come ci ha insegnato la storia non hanno mai portato benefici nei popoli bensì, come canta Nino, solo "odio e lacrime".

 

 

 


 

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Nino D'Angelo

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