Enzo Jannacci, la scorsa notte, ha perso la sua lunga battaglia contro il cancro e si è spento in una clinica milanese all'età di 78 anni. Jannacci, medico cardiologo, aveva vissuto la sua vita su due binari paralleli poichè, anche dopo il successo discografico, non ha mai abbandonato il camice bianco. Artista irregolare, cabarettista, musicista ma soprattutto cantautore Jannacci ha saputo dipingere la sua Milano e la gente del luogo come nessuno riuscendo a crearsi uno stile riconoscibile ed unico. Al metodo innovativo di scrittura e di pensiero non va dimenticato lo stile vocale che, talvolta, appariva quasi come uno strumento aggiunto dove pur con poche parole riusciva a far passare il messaggio che aveva in testa. Un artista fuori dalla norma, quindi, che ha sempre avuto un seguito importante non solo nel nord d'Italia dove era una istituzione ma anche nel resto del Paese. Tra le sue collaborazioni va ricordata quella con il suo amico e collega Giorgio Gaber. I due, infatti, viaggiavano sulla stessa frequenza ed avevano nelle proprie corde lo stesso background artistico con il quale hanno regalato emozioni e sorrisi per circa quarant'anni anche con il nome d'arte creato nel 1959 per il duo "I due corsari". Se dal punto di vista medico vanno ricordato le sue esperienze di lavoro in Sudafrica e negli Usa, dal punto di vista artistico vanno ricordate le sue più importanti canzoni come "Quelli che...", "Mexico e nuvole", "Lettera da lontano", "Vivere" e tante altre oltre al brano che forse più lo rappresenta nel panorama italiano ovvero "Vengo anch'io. No tu no" scritta nel 1968 con Dario Fo e Fiorenzo Fiorentini ed incisa nell'omonimo quarto album dell'artista. Con questo disco, Jannacci, raggiunse la vetta delle classifiche di vendita e otterrà quel successo che lo caratterizzaerà per tutta la sua carriera. L'album, inoltre, fu ristampato nel 1974 con il titolo di "Jannacci Enzo" con una canzone in più e cioè "Il metrò" tratta dall'album "La mia gente" del 1970. Oltre Gaber, Jannacci ha collaborato anche con Adriano Celentano, Luigi Tenco, Sergio Endrigo, Dario Fo, Sandro Ciotti oltre a realizzare colonne sonore per Mario Monicelli o apparire in qualche film di Ferreri o della Wertmuller. Tra gli ultimi lavori c'è una nuova collaborazione con Cochi e Renato del 2000 e l'ultima apparizione nella serata celebrativa sulla sua musica realizzata da Fabio Fazio nel 2011. Probabilmente, anche nell'aldilà Enzo continuerà a divertirsi con il suo inconfondibile stile ed ora che vive questa nuova esperienza si sarà reso conto, purtoppo da troppo vicino, "l'effetto che fa...".