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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Viva l'Italia": De Gregori decanta la dignità del popolo italiano

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"Viva l'Italia" è un brano scritto e cantanto da Francesco De Gregori per l'omonimo album del 1979. La canzone venne pubblicata anche in un singolo insieme a "Banana Republic" vista l'imminente conclusione dello stesso storico tour eseguito con Lucio Dalla. Il singolo di "Viva l'Italia" fu esportato anche in Brasile con la traduzione in portoghese di un ancor poco celebre Paulo Coelho. Nel brano De Gregori elenca pregi e difetti del nostro Paese e del nostro essere italiani. Attraversando la storia, De Gregori, si sofferma su alcuni punti cruciali del nostro passato toccando anche momenti particolamente bui come il ventennio fascista elogiando, nell'ultimo verso, "...l'Italia che resiste" riferendosi palesemente alla Resistenza. Altro punto focale citato dal cantautore romano è la data del 12 dicembre riferendosi alla strage di Piazza Fontana del 1969 dove ebbe storicamente inizio la strategia della tensione, ovvero, tutta quella serie di avvenimenti, attentati terroristici e manovre psicologiche che si sono succeduti nel decennio successivo alla seconda guerra mondiale. Il popolo italiano seppe reagire a tutto ciò ritrovando non con poche difficoltà la propria identità ed il proprio pensiero. A tutto questo De Gregori fa riferimento in questa canzone sottolineando la forza di un popolo spesso vittima di soprusi, inganni e tradimenti ad opera di un potere che si è mostrato tante volte non all'altezza della sua gente. Gli italiani appunto, che nonostante tutto ancora alza il tricolore e che continua a lottare per difendere la propria identità nazionale e la propria dignità. A questo De Gregori applaude ed inneggia in questo testo profondamente sentito ed espresso con la qualità che solo un grande cantautore può essere  in grado di fare. Un testo che racconta la storia e che è entrata di diritto tra le canzoni più amate del ricco repertorio di De Gregori grazie alla sua capacità di entrare nella mente di chi quelle epoche le ha vissute o di chi, più semplicemente, ne ha sentito parlare ed ancora oggi ne può constatare i riflessi sia sulla situazione del Paese che sulla classe politica che ci guida.

 

 

 

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