"Vento d'estate" è una canzone proposta da Massimiliano "Max" Gazzè e Niccolò Fabi nel 1998 ed inserito nei rispettivi album "La favola di Adamo ed Eva" e "Niccolò Fabi". In realtà, la canzone, è stata scritta da Gazzè in collaborazione con Riccardo Sinigallia, altro cantautore che ben si abbina in quanto ad originalità e qualità ai suddetti artisiti. Infatti, sia Fabi che, soprattutto, Gazzè sono emersi dalla massa per la loro creatività nella scrittura dei testi oltre alle doti canore che, in questi casi, passano in secondo piano. La collaborazione in questo brano nasce da una vecchia amicizia nata tra i due durante gli anni di gavetta tra i pub della capitale ed anche questo aspetto della loro vita può essere ben rappresentato da questa canzone. Gazzè, da artista poliedrico, ha sempre variato negli anni preservando un'originalità che lo rende sempre innovativo e mai ripetitivo. "Vento d'estate", ad esempio, risulta leggera e diretta, ma contiene, ad ogni modo, un messaggio importante che si vuole trasmettere anche attraverso la sonorità prescelta in questa composizione. La musica e la tonalità vocale trasmettono fin da subito un senso di leggerezza ed è proprio quello che gli autori vogliono far passare. Prendere la vita senza stress ed ansie particolari aspettando, anche nei momenti difficili, che cambi il vento. A volte basta un momento, una mossa, affinchè tutto si muti senza la necessità di sforzi e di tormenti mentali. Tutto cambia come cambia il vento e spesso succede senza alcun intervento umano. Tanto avle, quindi, vivere la vita con spensieratezza ed approfittare dei nostri giorni per fare ciò che più ci piace rintrovando con il corpo e con la mente quella libertà senza vincoli o mete di alcun tipo lasciandosi anche l'eventualità di perdersi tra senerità e fantasia. Gli autori usano il mare come fuga dalle oppressioni in quanto proprio il mare con la sua immensità rappresenta nell'immaginario collettivo una meta dove è possibile lasciarsi alle spalle i problemi e perdersi spensierati, almeno con lo sguardo, in quell'infinita distesa blu. Un testo tanto semplice quanto denso di significato che esprime con un motivo orecchiabile tutta la grandezza di un autore come Gazzè senza dimenticare l'apporto, nella scrittura, di Sinigallia e, nell'esecuzione, di Fabi.