E' uscito in questi giorni il libro verità del rocker di Zocca Vasco Rossi. Con "La versione di Vasco", infatti, l'artista racconta la propria natura come forse non è mai stata mai descritta: aneddoti, pensieri e riflessioni sulla sua vita, le sue canzoni e la sua storia artistica. Una biografia schietta scritta per fare chiarezza su tanti aspetti della sua lunga carriera. "Ognuno ricorda le cose alla sua maniera, - dice Rossi - ognuno un po' se la racconta. Le biografie sono tutte false. Io - ammette l'autore - sono stato franco. Con questo libro di dichiarazioni forse si capirà di più la mia versione. La Versione di Vasco". Tanti sono i liberi pensieri espressi e lanciati in questo volume fra cui "Tutto sommato sono la dimostrazione vivente che si può vivere anche senza fare troppi compromessi...con se stessi..." oppure "La realtà, a vederla bene, è dura, non sempre giusta ma io la prendo come una sfida e dico sempre: andiamo a vedere fino in fondo. Questo è ciò che ci fa essere uomini, andare avanti nonostante tutto, anche se intorno la realtà ti fa fischio" o, ancora, "Nella comune teatrale di Bologna ho scoperto Bakunin e gli anarchici. Non quelli che mettono le bombe, ma uomini migliori, liberi, talmente responsabili che non c'è più bisogno di uno Stato che ti detti le regole." Ecco questi sono alcuni stralci del libro del cantautore romagnolo che non si risparmia nemmeno nei confronti del mondo della critica musicale e della discografia spiegando come alcune sue canzoni sono state male interpretate e non capite dai critici come "Vita spericolata" che non voleva essere, come descritto dai media all'epoca, un inno alla vita sbandata, all'autodistruzione, all'uso di stupefacenti ma solo un invito a vivere la vita in libertà, senza dagli schemi o costrizioni di alcun tipo. Ancora la droga è al centro di un altra canzone travisata dalla stampa e cioè "Bollicine" dove Vasco si riferisce alla Coca Cola e viene accusato di fare chiare allusioni. L'autore, tra l'altro si chiede, come mai lui è stato accusato di aver indotto molti ragazzi alla droga e la bibita in questione da cent'anni. Conferma, inoltre, che è proprio uno di quegli artisti che non ha mai trattato il tema della droga in nessun testo. Nella biografia sono descritti anche i primi concerti e il debutto assoluto in un concerto organizzato dal suo storico collaboratore Bibi Ballandi in Piazza Maggiore a Bologna. In quell'occasione si compose una band al volo per accompagnare Vasco che avrebbe dovuto esibirsi durante un concerto di Lucio Dalla. Era il 1979 e con un evento a sorpresa, fatto quasi per scherzo, iniziò una brillante carriera sempre in crescendo. Vasco parla anche del suo ultimo periodo e dei problemi di salute che l'hanno coinvolto dichiarando di avere sempre avuto qualche problema di esaurimento nervoso e di essere una persona soggetta alla depressione. Non manca, ovviamente, l'ultima passione di Vasco e cioè internet e i social network dove i suoi post sono ormai un cult poichè riesce, in piena libertà, ad avere un sicero filo diretto con il suo pubblico e la cosa lo diverte parecchio. Un viaggio completo, quindi, nel Vasco-pensiero che rende palese la sua natura: "Non sono mica Vasco Rossi io. Sono una persona, sono un uomo, mica un eroe invulnerabile come Achille. Dove mi colpisci io sanguino, Vasco Rossi no, lui non sente niente.".