"Senza voce" è uno dei brani più belli della ricca discografia di Enzo Gragnaniello, uno dei pochi artisti che riesce a mantenere viva la canzone napoletana classica. "Senza voce" è una canzone del 1991 pubblicato nell'album "Veleno, mare e ammore" e parla di un uomo che ha ancora voglia di vivere quei momenti di intimità con la sua donna in cui le parole non servono ma basta la voce dell'amore. L'uomo desidera di riassaporare quelle sensazioni e chiede alla compagna di "lasciare a terra la croce" e cioè di mettere da parte quei problemi e quelle incomprensioni che stanno creando presumibilmente delle difficoltà nella loro vita di coppia e che li hanno portati a non vivere più in armonia. Il protagonista, infatti, ha voglia di tornare a ridere con lei senza più tormenti aspettando che il tempo li aiuti a dimenticare completamente i loro problemi. L'uomo, quindi, chiede alla donna di accantonare l'orgoglio e con esso tutte quelle parole che, in momenti di nervosisimo, fanno solo male al cuore lasciando, invece, campo libero all'amore ed alla sua silente ma penetrante voce. Un capolavoro assoluto, quindi, sia per il testo in cui Gragnaniello rappresenta ancora una volta la sua innata sensibilità e la sua immensa bravura nell'esprimere al meglio le sensazioni dell'animo umano che per l'interpretazione con la quale l'artista riesce a trasmettere il messaggio del brano con grande maestria grazie al suo inconfondibile stile viscerale che penetra con garbo e passionalità nella mente e nel cuore di chi ascolta. Un artista vero, dunque, che ha dato tanto alla musica italiana ed a quella napoletana di qualità senza ricevere, spesso, l'adeguato appoggio dei maggiori media nazionali.