"Senza giacca e cravatta" è un brano di Nino D'Angelo, Gaetano all'anagrafe, del 1999 e pubblicato nell'album "Stella 'e matina" che ha segnato la sua strada artistica poichè il cantautore prende coscienza dell'esperienza maturata nel mondo della musica e intraprende una direzione più sofisticata con l'aiuto di nuove sonorità e di testi che assumono un carattere molto più importante rispetto al passato. La strada percorsa è tanta e, sempre con la stessa umiltà, D'Angelo prende atto di ciò un semplice ragazzo di provincia è riuscito a fare in un ambiente tanto ostico come quello musicale. In questo testo, presentato al 49° Festival di Sanremo e classificatosi ottavo, l'artista parla proprio di questo aspetto della sua vita e della determinazione avuta nell'inseguire quella speranza nata da quel dono vocale scoperto da ragazzino. Alla sua musica, D'Angelo, deve tutto e non solo un successo fine a se stesso bensì una vittoria nella vita che altrimenti, viste le condizioni economiche della sua famiglia d'origine, sarebbe stata tutt'altro che facile. Anche nella musica, l'artista, ha dovuto lottare non poco per far accettare la sua natura popolare a livello nazionale, ma il talento e la convinzione messa in campo hanno avuto la meglio riuscendo a raggiungere vette che non avrebbe nemmeno lontanamente immaginato quando ha iniziato a cantare nelle piazze napoletane. Arrangiata da Carmine Tortora, il brano, vede la partecipazione vocale di Brunella Selo che aggiunge una intensità ancor più viva nel ritornello dove l'autore rende merito a quell'arma che gli ha permesso tutto ciò, ovvero la musica. Trovatosi d'improvviso tra le grande personalità in un contesto del tutto nuovo per il ragazzo di San Pietro a Patierno, l'artista, si rende conto di cosa è riuscito a fare solo quando si volta a guardare il suo passato e tutti gli ostacoli, ormai superati ma che gli hanno dato la forza di credere nella propria arte e nella propria persona. Da li in poi, D'Angelo, proseguirà in un cammino all'insegna della qualità e verrà definitivamente consacrato come il maggior esponente della musica popolare napoletana che strizza l'occhio al cantautorato più raffinato. Proprio questa sua grande evoluzione gli ha permesso di superare ogni barriera geografica e linguistica ottenendo attestati di stima su tutto il territorio nazionale oltre che all'estero dove è tra gli artisti italiani più seguiti ed apprezzati. Inoltre, presentando questo brano a Sanremo, dove ha sempre e solo cantato in dialetto, D'Angelo ha dimostrato ancora una volta tutta la sua umiltà rendendo grazie al pubblico e alla musica per tutto ciò che ha ricevuto nella vita ed il ringraziamento è ovviamente ricambiato per quello che lui ha dato alla musica e alla cultura napoletana nel mondo.