Prima delle previsioni sui possibili vincitori del Festival, vediamo un po' gli elementi che hanno condizionato in positivo ed in negativo finora questa edizione:
TOP
FABIO FAZIO & LUCIANA LITTIZZETTO: Una coppia collaudata da anni che unisce due mondi apparentemente opposti ma, in realtà, molto vicini. Fazio nasce come cabarettista e conosce, quindi, i tempi comici e le modalità per servire al meglio una battutta e Luciana non perde mai un colpo. La Littizzetto, però, ha dimostrato di saper controllare e guidare anche i momenti più seri ed intensi. Fazio, dal canto suo, è un maestro in quanto ad eleganza e sobrietà.
MAURIZIO CROZZA: Aldilà della sua bravura artistica va sottolineato, per la discussa partecipazione a Sanremo, la sua grande capacità di mantenere la concentrazione e saper ripartire dopo la contestazione ottenendo addirittura una ovazione al termine della sua performance. In fondo, Crozza, non ha proposto cose così diverse da quelle a cui ci ha abituato negli ultimi anni ed è, quindi, palese che chi ha interrotto il suo intervento era prevenuto e, sicuramente, in cerca di visibilità. L'applauso finale e l'affetto del pubblico ha ripagato, come meglio non si poteva Crozza, dal quell'ingiusta e scorretta provocazione.
ELIO E LE STORIE TESE: Probabilmente la loro "Canzone mononota" non sarà possibile canticchiarla sotto la doccia e, difficilmente li porterà a vincere il Festival ma risulta, senza dubbio, un esercizio stilistico straordinario oltre che un coraggioso esperimento che solo gli "Elii" potevano presentare a Sanremo. La leggerezza del testo, infatti, non deve assolutamente indurre al pensiero che, la suddetta, sia una canzone facile. E' estrememente complicato, infatti, cantare su quelle continue variazioni che propone il brano ed è ancor più difficile suonarla. Una dimostrazione, quindi, di bravura e di grande ironia che va a rompere quella liturgia tipica di Sanremo.
CRISTICCHI & GAZZE': Originali e creativi come sempre, i due artisti, hanno riportato al Festival il loro spirito innovativo presentando due brani fuori dal comune e confermando la loro lontananza dalla classica melodia sanremese. Una nuova dimostrazione, quindi, di coraggio esposta con la solita classe e bravura di chi segue una propria linea e crede nelle proprie idee.
DANIELE SILVESTRI: La sua matrice è sempre stata cantautoriale ma oggi, raggiunta una certa maturità, sembra ben indirizzato a riprendere la strada dei grandi cantautori italiani. La sua "A bocca chiusa" rimanda sia al teatro canzone di Giorgio Gaber sia ad uno stile vagamente degregoriano. Un mix eccellente che finalmente ci fa apprezzare, anche dal palco di Sanremo, le doti migliori di questo artista spesso nascoste dietro facili motivetti commerciali. Si spera che questa esibizioni gli porti le giuste soddisfazioni in modo da spronarlo nel seguire questa strada sicuramente più contorta, ma nettamente più affascinante.
ALMAMEGRETTA: Il gruppo, dopo tanti anni di attività alle spalle, ha ottenuto con questa partecipazione sanremese quella visibilità nazionale che meritavano e che hanno valorizzato con esibizioni intriganti ed emozionati. I brani presentati sono di grande valenza autoriale ed hanno in essi messaggi altamente significativi espressi con visceralità dalla calda voce di Raiz.
ROBERTO BAGGIO: Un vero signore, campione in campo e fuori che continua ad essere un grande esempio per i giovani. A differenza dei tanti ragazzotti viziati che compongono l'odierno mondo del calcio tra doping e scommesse, Baggio, è stato uno dei pochi calciatori, se non l'unico, a lasciare il calcio sotto gli applausi di tutti i tifosi senza differenza di colori. Roberto è stato amato per il suo modo di essere anche dai tifosi di squadre in cui non ha mai giocato ed è stato sempre un esempio di lealtà e di generosità oltre ad essere, ovviamente, un eccellente talento del gioco del calcio.
MALIKA AYANE: Nonostante i pezzi portati quest'anno non siano il meglio della sua produzione non è possibile non restare affascinati dalla classe innata e dall'eleganza di una presenza e di una voce davvero unica. Peccato che in questi anni non abbia ancora trovato un autore in grado di esaltare il suo grande potenziale vocale.
MARIA NAZIONALE & AUTORI: Bella partecipazione quella di Maria che presentando brani di grandi autori come Gragnaniello e Servillo-Mesolella ha portato con onore la figura mediterranea sul palco dell'Ariston riuscendo a regalare delle ottime e passionali interpretazioni non cadendo mai nella volgarità.
IL CILE & GLI ALTRI GIOVANI: L'eliminazione alla prima apparizione non peserà sulla sicura carriera de Il Cile, cantautore davvero molto promettente. D'altro canto, quasi tutti i ragazzi delle nuove proposte hanno lasciato una ottima impressione sul palco dell'Ariston.
FLOP
I FIGLI DEI TALENT & IL TELEVOTO: I vari Mengoni, Chiara, Annalisa pur rappresentando delle ottime potenzialità vocali e presentando brani, tutto sommato, sufficienti non possono rischiare di vincere grazie al popolo dei televotanti che è una votazione tutt'altro che popolare. Conosciamo i giochini legati agli interessi economici ed alle major che sono dietro a certi personaggi e sappiamo che, per colpa dei call center, il televoto non può essere controllato. Nonostante, quindi, la facile possibilità di barare senza rischiare nulla questo metodo di votazione resta sempre al suo posto. Quest'anno, però, la sua valenza sarà del solo 25% sulla classifica finale e si spera che ciò possa bastare a garantire la regolarità del Festival. Come detto, infatti, pur considerando accettabili le proposte dei figli dei talent non sono certo canzoni da podio se confrontate alle alte offerte musicali ben più ricche.
GIULIANO SANGIORGI: Presente al Festival in qualità di autore per Malika Ayana, stecca in entrambi i pezzi consegnando ad un'artista eccellente due brani normalissimi che, seppur esaltati dalla classe di Malika, mancano di quel guizzo che fa di una canzone un capolavoro.
MARTA SUI TUBI: Alternativi si, ma qui forse esageriamo. Sanremo non è di certo la platea adatta per questo tipo di musica e, probabimente, anche lo stesso gruppo ne è al corrente. Questa partecipazione sarà servita sicuramente ad incrementare la loro popolarità e ad avere una visibilità che in nessuno altro contesto si può avere ed è, quindi, da trovare in questo aspetto il lato positivo della loro presenza all'Ariston.
CARLA BRUNI: Nonostante si sia prestata al gioco con Luciana Littizzetto e abbia finto modestia con Fazio la musica sembra proprio non essere il suo campo.
SIMONA MOLINARI & PETER CINCOTTI: Nonostante abbiano espresso uno swing discreto non si sono accorti che il tempo di quella musica è ormai passato. Siamo nel 2013 e l'effetto retrò, seppur affascinante, non può accogliere più di tanto le esigenze di chi cerca nuova musica italiana da cantare e da esportare in tutto il mondo.
LA DOPPIA CANZONE: La scelta di far esibire i cantanti con due canzoni non mi ha convinto. Avrei preferito 28 canzoni da 28 artisti diversi e non 14 con due brani a testa. D'altro canto, per la selezione dei brani, esiste una commissione ed avrebbe fatto bene a fare il proprio lavoro a riflettori spenti senza offrire la possibilità di esculdere brani forse meno orecchiabili ma più profondi che, magari, non hanno lo stesso tempo di ricezione.
PREVISIONI
Quest'anno non è molto facile decifrare un possibile podio. Se l'anno scorso i dubbi erano pochi e presi in pieno le previsioni persino del premio della critica, in questa occasione c'è lo spettro del televoto che rischia di confondere le idee perchè non vi sono brani altamente melodici che possono adattarsi ad entrambe le gurie esaminatrici. La scelta è da fare tra il commerciale e l'originale essendoci, infatti, molti brani alternativi che meriterebbero un riconoscimento. Fatte queste premesse ecco le mie previsioni e, in parentesi, le mie preferenze:
BIG:
1. MODA' (SILVESTRI)
2. MENGONI (CRISTICCHI/GAZZE')
3. CHIARA (ALMAMEGRETTA/GUALAZZI)
Premio della Critica: ELIO E LE STORIE TESE (ELIO E LE STORIE TESE)
GIOVANI:
1. I BLASTEMA (ANTONIO MAGGIO)