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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

Sanremo Story: 1983, "Vita spericolata" è penultima

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La trentatreesima edizione del Festival della Canzone Italiana si svolse dal 3 al 5 febbraio 1983 dal Teatro Ariston di Sanremo. Organizzata sempre dalla Publispei del direttore artistico Gianni Ravera, questa edizione, è presentata da Andrea Giordana, Isabel Russinova, Anna Pettinelli, Emanuela Falcetti e da Daniele Piombi e Roberta Manfredi dal Casinò. Anche quest'anno l'orchestra non è presente ma le canzoni vengono eseguite su basi preregistrate e, nella serata finale, viene data la possibilità di utilizzare il playback a causa di problemi tecnici che avevano penalizzato diverse esecuzioni nelle prime serate e solo cinque coraggiosi artisti declinarono l'invito affidandosi solo alla propria voce. Per la prima volta, inoltre, alla classifica ufficiale, viene affiancata una classifica popolare che viene stilata attraverso il concorso Totip che diventerà successivamente un meccanismo di voto ufficiale. Tra gli ospiti presenti in questa edizione troviamo tra gli altri: Raffaella Carrà, Domenico Modugno, Pippo Franco, Mario Merola, ToquinhoNino Manfredi e Peter Gabriel che, con il volto dipinto di bianco, sorprese tutti lanciandosi sul pubblico con l'aiuto di una fune e camminando sulle spalliere delle poltrone. A vincere il festival sarà Tiziana Rivale, nome d'arte di Letizia Oliva, con "Sarà quel che sarà" di Roberto Ferri e Maurizio Fabrizio che invita a vivere il presente di una storia d'amore prendendo ciò che offre di bello senza pensare a ciò che potrà succedere in futuro. Al secondo posto c'è, invece, Donatella Milani con "Volevo dirti" scritta con Daniele Pace e Zucchero Fornaciari il quale si presenterà come autore o coautore anche dei brani di Stefano Sani, arrivato settimo, Richard Sanderson, giunto diciannovesimo, Brunella Borciani, non arrivata nemmeno in finale, oltre che del brano presentato da se stesso "Nuvola" che si classifcherà ventesimo. Il podio è completato da Dori Ghezzi con "Margherita non lo sa" di Oscar Prudente e Oscar Avogadro. Saranno, però, le canzoni fuori dal podio ad ottenere maggior successo e, in taluni casi, a diventare dei veri e propri classici della musica italiana. E' il caso della quarta e della quinta canzone classificata ovvero "Vacanze romane" proposta dai Matia Bazar e scritta da Carlo Marrale e Giancarlo Golzi e  "L'italiano" di Toto Cutugno e scritta con Cristiano Minellono, ma anche di "Vita spericolata", successo di Vasco Rossi scritta con Tullio Ferri che arriva addirittura venticinquesima avanti solo a "Cieli azzurri" proposta da Pupo e scritta con Stefano Saturnini. Altro classico, infine, passato in sordina fu  "1950" di Amedeo Minghi scritta con Gaio Chiocchio che non arrivò, incredibilmente, nemmeno alla serata finale. Appare, quindi, più veritierà la classifica popolare ed il premio della critica che vanno rispettivamente a Toto Cutugno e ai Matia Bazar. Anche nella classifica popolare, però, Vasco Rossi, non è fortunato classificandosi diciannovesimo. Gli altri artisti in gara erano: Fiordaliso, Gianni Morandi, Amii Stewart, Marco Armani, Giuseppe Cionfoli, Giorgia Fiorio, Flavia Fortunato, Bertìn Osborne, Riccardo Azzurri, Sandro Giacobbe, Christian, Marco Ferradini, Gianni Nazzaro, Passengers, Viola Valentino, Daniela Goggi, Pinot, Patrizia Danzi, Gloriana, Nino Buonocore, Sibilla, Alessio Colombini, Manuele Pepe e Barbara Boncompagni, figlia di Gianni, oggi autrice televisiva per la Rai e per Sky che arriva ventiduesima con "Notte e giorno" scritta da Daniele Pace ed Angelo Valsiglio. Per la cronaca, i cinque temerari artisti che rifiutarono l'utilizzo del playback furono: Toto Cutugno, Fiordaliso, Amii Stewart, Gianni Morandi e Gianni Nazzaro. La sigla di questo Festival fu "Superleo" interpretata dall'omonimo complesso creatosi per l'occasione. 

 

 

 
 
 
 
 
 

 

 

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