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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Nel blu dipinto di blu": Il mistero della genesi del classico di Modugno

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"Nel blu dipinto di blu" anche nota come "Volare" è tra i primissimi brani italiani più conosciuti ed apprezzati al mondo ed è stata scritta per la musica da Domenico Modugno e per il testo dallo stesso artista pugliese in collaborazione con Franco Migliacci. La canzone venne presentata al Festival di Sanremo del 1958 da Modugno in coppia con Johnny Dorelli. Manco a dirlo, il brano, fu un successo e trionfò al Festival come nelle classifiche musicali di mezzo mondo. Quell'arrangiamento innovativo, quel testo leggero e arioso, quella interpretazione teatrale e gagliarda diedero alla canzone quel qualcosa di magico che tutt'ora la rende un successo intramontabile. La faccia pulita di Modugno si impose, quindi, sui divi del momento ed iniziò a fare incetta di premi in tutto il mondo. Dopo Sanremo, infatti, fu la volta del terzo posto all'Eurovision Song Contest e di ben due Grammy Awards, che furono istituiti proprio in quegli anni per celebrare quei pochi artisti che riuscivano ad attraversare gli oceani con la loro musica e uno di questi era proprio Modugno. Per molti anni, Modugno, è stato l'unico italiano a ricevere dei Grammy prima di essere eguagliato da Laura Pausini nel 2006. Inoltre, l'artista, ricevette l'oscar per la canzone dell'anno dalla Cash Box Bilboard. Un successo strepitoso, quindi, che portò Modugno ad incidere la canzone in 13 lingue ed a ridepositare il brano alla Siae anche con il titolo di "Volare". Il brano, infatti, che venne inciso in diverse occasioni dal 1958 in poi venne, talvolta, pubblicato proprio con il titolo acquisito di "Volare". L'artista di Polignano a Mare girò, quindi, tutto il mondo con questo brano ed in America, dove veniva chiamato Mr.Volare, il successo arrivò quando, secondo delle sue stesse dichiarazioni, "in una stazione radio del Michigan o dell'Indiana, arrivò un signore e mise il suo disco: il giorno dopo arrivarono duemila telefonate che volevano risentirla". "Nel blu dipinto di blu", secondo la Siae è il brano italiano più eseguito nel mondo ed, in America, detiene il record di 13 settimane consecutive per un brano italiano in testa alle classifiche di vendita. Il brano, nel complesso, ha venduto circa 800 mila copie in Italia e ben 22 milioni nel mondo. Un successo irripetibile che ha stabilito record in ogni angolo del pianeta ed ancora oggi rimane uno dei brani italiani più noti ed amati all'estero. L'unica cosa che rimane poco chiara di questo brano è la sua nascita poichè sia Modugno che Migliacci ne hanno dato diverse versioni nel corso degli anni. Inizialmente Modugno dichiarò che quel ritornello gli venne in mente osservando il cielo azzurro dalla sua abitazione di piazza Consalvo a Roma mentre Migliacci disse che l'idea era venuta a lui ammirando il quadro "Le coq rouge" di Marc Chagall e che, solo in un secondo momento, ne aveva parlato con Mimmo. In un'altra occasione, invece, Modugno disse che il testo nacque dalla frase "Di blu m'ero dipinto" che fu pronunciata da uno di loro due durante una passeggiata nei pressi di Ponte Milvio. Fra tutte queste discordanti versioni, però, quella che colpisce di più è sicuramente quella rilasciata nel 2007, in occasione dei cinquant'anni della canzone, da Franco Migliacci al Tg1 in cui afferma che la genesi del brano sarebbe da attribuire addirittura ad un incubo. La storia, infatti, vuole che Migliacci un giorno sarebbe dovuto andare al mare con Modugno ma, quest'ultimo non venne a prenderlo e, Migliacci, abbandonata l'idea della giornata al mare, per il caldo, si addormentò. Sarebbe stato proprio in quell'occasione che il coautore del brano sognò di volare nel cielo dipingendosi di blu. Sebbene questa visione potrebbe sembrare un sogno spensierato fu definito, dallo stesso Migliacci "un incubo avuto nel giorno più nero" della sua vita ovvero, in un periodo, in cui l'autore soffriva "l'iradiddio" per questioni sentimentali. In tal senso, quindi, non è escluso che quel volo immaginato in sogno non era altro che una incoscia volontà di farla finita e ciò chiarirebbe del tutto la definizione di incubo per questa visione onirica. Tra tante versioni, quindi, più o meno intriganti sulla nascita di questo brano rimane indiscutibile la sua forza e la sua immortalità tra i classici della nostra storia musicale. Ad ulteriore conferma della grandezza di questa composizione vi sono le numerosissime cover realizzate dai più grandi artisti del pianeta come Dean Martin, Mina, David Bowie, Barry White, Paul McCartney e tantissimi altri oltre alla versione di gruppo realizzata per scopi umanitari nel 1985 che vide impegnati oltre venti grandi artisti italiani tra cui Fabrizio De Andrè, Vasco Rossi, Lucio Dalla, Ivano Fossati, Enrico Ruggeri e Gianna Nannini. Il brano fu eseguito anche da Luciano Pavarotti in diverse occasioni e proprio questa versione fece da sigla iniziale al Festival di Sanremo del 1988. Inoltre, il celebre gesto delle braccia aperte durante l'esibizione sanremese di Modugno, è stato immortalato in una statua di bronzo di 3 metri nella sua Polignano a Mare dallo scultore argentino Hermann Mejer.

 

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