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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"L'emozione non ha voce": Un successo targato Celentano-Bella-Mogol

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"L'emozione non ha voce" è un bellissimo brano portato al successo da  Adriano Celentano nel 1999 e contenuto nell'album "Io non so parlar d'amore" il cui titolo non è altro che la frase inziale della suddetta canzone. Scritto da Gianni Bella per la musica e da Mogol, al secolo Giulio Rapetti, per il testo, il brano fa da traino ad un disco che presenta anche altri successi come  "L'arcobaleno", dedicato a Lucio Battisti, o "Gelosia". Grazie a queste canzoni, l'album, stazione fin da subito nelle primissime posizioni delle classifica di vendita in cui ci resterà per ben 101 settimane consecutive di cui 11 al primo posto. Ad oggi, il disco, ha venduto in Italia oltre 2 milioni di copie. Questo album rappresenta anche l'inizio della collaborazione artistica di Celentano con due grandi autori quali Mogol e Bella che si affidano prevalentemente al tema dell'amore per confezionare questo esordio con il molleggiato. L'album, infatti, è scritto prevalentemente dai due tranne poche eccezioni. Tornando a "L'emozione non ha voce" c'è da dire che il testo rappresenta una confessione sentita di un uomo innamorato che pur dichiarando la sua difficoltà nell'aprire il cuore e dar voce ai sui sentimenti riesce ad esprimere al meglio ciò che prova per la sua parter oltre a saper analizzare i punti essenziali della loro relazione. Il protagonista si auspica che il loro amore duri per la vita ma solo se si è certi che tale sia la volontà di entrambi mettendo come basi del rapporto l'amore, la sincerità e la fiducia. Finchè tali elementi non saranno intaccati, infatti, si potrà serenamente guardare al futuro della loro vita. Un messaggio importante e assolutamente veritiero affinchè un rapporto di coppia non diventi solo una farsa. Un gran bel testo, quindi, condito da bellissime sonorità e dalla voce unica e penetrante di Adriano. Il brano verrà ripreso anche in future raccolte dell'artista e va sottolineata la versione presente in "Il cuore, la voce" del 2001 dove Celentano si cimenta in un duetto virtuale con Biagio Antonacci grazie alla sostituzione di alcune strofe della canzone originale e l'aggiunta delle stesse interpretate da Biagio che, tra l'altro, le canta in terza persona riferendosi a Celentano. Inoltre sia l'inizio che la fine di questo particolare duetto sono impreziositi da dei simpatici siparietti parlati fra i due artisti. Un capolavoro, dunque, che entra di diritto tra le pagine più belle della ricca discografia di Celentano e che esalta il valore autoriale di due pilastri del settore come Mogol e Gianni Bella.

 

 

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