"Grande amore" canzone con la quale Il Volo ha vinto in maniera prevedibile la 65° edizione del Festival di Sanremo ha una storia lunga ben dodici anni e arricchiata da diverse bocciature. Il brano, scritto da Francesco Boccia e Ciro Esposito era stato presentato la prima volta a Sanremo nel 2003 dallo stesso Boccia e fu bocciato da Pippo Baudo. Boccia, tra l'altro, era già stato al Festival nel 2001 tra le Nuove Proposte in coppia con Giada Caliendo con una "indimenticabile" "Tututuru" che gli valse il terzo posto di categoria. Pasquale Mammaro, su consiglio di Sergio Bardotti, conservò il brano per occasioni migliori. L'anno scorso, Mammaro aveva già pensato di ripresentarlo ma optò per rimandare la cosa non credendo che Fabio Fazio avesse accettato il brano. Per l'edizone del 2015, invece, la canzone viene riproposta ed a cantarla nelle selezioni sono gli Opera Pop, duo destinato alle Nuove Proposte e composto da Enrico Giovagnoli e Francesca Carli, ma per problematiche relative al regolamento, Giovagnoli aveva appena superato l'età limite di 36 anni, i due e il brano, quindi, vengono ancora esclusi. Nel frattempo, Il Volo si era presentati a Sanremo con un altro brano a sua volta bocciato da Carlo Conti ed è stato proprio il conduttore a proporre "Grande amore" per i ragazzi de Il Volo. A quel punto arrivano, però, le perplessità di Michele Torpedine, manager de Il Volo, che non vede adatto un brano creato per un duetto per un trio. Ci vuole, quindi, l'intervento di Celso Valli per adattare l'arrangiamento e trovare la linea giusta per valorizzare i ragazzi di Torpedine. Una storia lunga, quindi, dove Il Volo trova sul piatto d'argento una canzone costruita ad arte per le loro caratteristiche, gradita dal conduttore e direttore artistico e condita da un testo semplice in cui la parola "amore" si ripete ben 12 volte. Ne esce, quindi, il pomposo, ultra tradizionale brano melodico pronto per eseltare le doti vocali de Il Volo, per raggiungere a mani basse una vittoria largamente annunciata anche da questo blog e per rappresentare nel modo più conformista l'Italia ed il suo antico "bel canto" al prossimo Eurovision Song Contest di Vienna.