"'O pate" è uno dei brani più belli e intensi della discografia di Nino D'Angelo. Dedicato alla figura del padre in generale, il brano, è un omaggio particolare al proprio padre Antonio, deceduto a sessantasei anni dopo una vita da umile lavoratore dedito al sacrificio per il bene di una famiglia numerosa in un contesto di povertà e di difficoltà. Nella San Pietro a Patierno degli anni dell'adolescenza di Nino, quest'uomo, ha saputo crescere, come tanti uomini comuni, i propri figli con i veri valori della vita pur confrontandosi ogni giorno con le "trappole" di un luogo popolare e, spesso soggetto, ad espedienti di ogni genere per tirare a campare. La malavita, Nino e la sua famiglia, l'hanno vista da vicina ma grazie ad un padre ed una madre (Emilia) così, sono riusciti a non cadere nella tentazione di farne parte ed è certo che quei soldi facili avrebbero fatto molto comodo a quella umile famiglia. Nel testo, scritto da D'Angelo e arrangiato da Nuccio Tortora, si leggono tutti quegli insegnamenti che un padre in genere, e specialmente al sud, riesce a trasmettere al figlio senza nemmeno l'uso della parola: un ghigno, una smorfia, un comportamento o un silenzio, spesso riescono a penetrare molto più di ogni parola. Quelle lezioni Nino le ha assorbite e con questa canzone, incisa nell'album "'O schiavo e 'o rre" del 2003, lo ringrazia anche se ormai il padre non può più ascoltarlo. Probabilmente Nino, da padre, avrà utilizzato lo stesso modo taciturno per infondere gli stessi fondamentali messaggi ai loro figli. Uno di questi, inoltre, Toni, che prende il nome proprio dal nonno, ha girato il videoclip del brano essendo un regista emergente molto promettente. L'artista, quindi, dipinge un uomo popolare che è il fortino della propria famiglia costretto ad essere forte anche se non lo è di natura ed a nascondere il dolore dietro ad un sorriso di circostanza; Determinato a trovare un po' di sole per la sua casa anche quando il sole non c'è e ad accompagnare i propri figli lungo le difficoltà della vita anche quando è assente: una pacca sulla spalla ed una raccomandazione appena sussurrata tra i denti può bastare per sentirlo sempre al proprio fianco. Il brano, quindi, è da considerare uno dei punti più alti del percorso artistico di D'Angelo che, nonostante le leggi del mercato, ha scelto la strada della qualità e del proprio libero pensiero pagando, ad esempio con l'uso del dialetto, una totale assenza dalle radio nazionali ormai ingabbiate in logiche di playlist che mirano solo al profitto commerciale e ad interessi economici. Nino a tutto questo non ha mai dato peso e proseguendo in un percorso di crescita che lo ha portato a livelli altissimi continua ad emozionare la sua nicchia con perle di vera musica napoletana di qualità di cui è, ormai, uno dei pochi se non l'unico reale esponente attuale.