"Chiedi chi erano i Beatles" è uno dei fiori all'occhiello della lunga storia musicale degli Stadio. Passato un po' in sordina nel 1984, quando venne pubblicato nell'omonimo loro primo Ep, il brano venne ripreso da Gianni Morandi nel mitico doppio album e tour realizzato con Lucio Dalla "Dalla-Morandi" del 1988 e portato nei posti alti delle classifiche italiane. La canzone fu scritta da Roberto Roversi, che si firma per l'occasione Norisso, e musicata da Gaetano Curreri, leader e mente del gruppo. Roversi, scomparso recentemente, si è reso quindi fondamentale per il boom degli Stadio allo stesso modo come avvenne per la ricca e prodigiosa fase cantautorale dello stesso Lucio Dalla negli anni '70. Dalla, infatti, aveva in Roversi il suo fedele poeta per le sue composizioni e questo connubbio ha scaturito alcune delle pagine più belle della musica italiana. Una di queste perle, però, Roberto Roversi, l'ha messa a disposizione di Curreri e ne è nato un altro capolavoro che, col tempo, è diventato un simbolo per lo storico gruppo che per anni accompagnava Lucio Dalla nei suoi concerti prima di intraprendere la loro strada. "Chiedi chi erano i Beatles" è un confronto generazionale che si svolge tra le emozioni ed i ricordi di chi ha vissuto quell'epoca rivoluzionaria per la musica e per la società civile e le ovvie perplessità di una bambina che non può essere a conoscenza di cosa hanno significato i Beatles nel mondo. Tra metafore e pensieri poetici il protagonista rievoca tutte quelle sensazioni di Europa in trasformazione sotto le note dei ragazzi di Liverpool e invita la bambina ad informarsi sul quel modo di fare musica, su quel modo di approcciarsi alla vita e di vivere il proprio tempo che aveva contraddistinto quell'epoca. L'insufficenza con la quale la quindicenne pensi che in fondo che i Beatles fossero solo una band come tante non essendosi ancora affacciata del tutto nella vita incoraggia il protagonista a spronarla a chiedere in giro chi erano questi Beatles e, allo stesso tempo, spinge la ragazzina a conoscere il mondo e crearsi un proprio pensiero per essere, in qualche modo, padrona del proprio mondo oltre che rispettare chi, prima di lei, ne ha scritto la storia. Un gran pezzo, quindi, nato dalla penna di un grande poeta del nostro tempo e reso una perla musicale da quei formidabili professionisti capitanati da Gaetano Curreri.