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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Nu biglietto p' 'o mare": D'Angelo canta le sensazioni di una prostituta dell'est

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"Nu biglietto p' 'o mare" è una affascinante e struggente canzone di Nino D'Angelo. Arrangiato con il maestro Nuccio Tortora, il brano, è inserito nell'album "'O schiavo e 'o rre" del 2003 che rappresenta il secondo album di inediti di D'Angelo dopo la svolta artistica, indirizzata propria dal maestro Tortora, come ci ha raccontato nell'inedita intervista realizzata per questo blog, su sonorità etniche rivolte più alla world music che alla classica melodia napoletana. D'Angelo, anche grazie all'esperienza raccolta in tutta la sua lunga carriera, vive di una nuova ispirazione e colleziona capolavori su capolavori migliorando una capacità di autoriale sempre presente ma, forse mai valorizzata nel miglior modo come nel periodo attuale che ha un suo inzio con l'album "Terranera" del 2001. D'Angelo scrive pezzi di altissimo livello toccando tematiche differenti e, spesso difficili, da trattare in musica. E' il caso di "Nu biglietto p' 'o mare" dove Nino, con estrema delicatezza e grande rispetto, ritrae le sensazioni e le delusioni di una donna albanese che ha attraversato il mare, insieme a tante altra gente private della loro dignità e della loro identità, per cercare fortuna trovando però la solitudine e la tristezza di un marciapiede dove è costretta a prostituirsi per sopravvivere. Attraverso gli occhi di questa donna, D'Angelo, vede i suoi sogni e i suoi ricordi, la fuga in lacrime dalla propria terra e le speranze disilluse di rifarsi una nuova vita in un Paese "civile" come il nostro. La protagonista, quindi, vive questo suo destino oppressa dalla solitudine, dal pensiero dei propri cari, senza più sogni o mete, in un luogo straniero dal quale si è sentita tradita, una realtà che gli sta stretta come i vestiti che ora è costretta ad indossare per vendere il proprio corpo nelle notti buie "fumando il freddo" e aspettando con rassegnazione i "due fari senza sonno" del prossimo cliente. Una perla, quindi, della discografia di questo artista che rimane uno dei pochi degni eredi della grande musica napoletana, ormai sempre più mortificata dei cosidetti "neomelodici" che danneggiano anche chi ancora riesce ad incantare con la lingua napoletana regalando poesia e riflessione e che , spesso, mediaticamente, viene erroneamente accomunato a chi non ha niente a che vedere con l'arte, la cultura, la scirttura e la musica napoletana. Settori in cui, D'Angelo, è sicuramente oggi tra i maggiori esponenti.         

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