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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Dimmi chi dorme accanto a me": Una perla firmata Zero

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3"Dimmi chi dorma accanto a me" è uno dei tanti capolavori offerti da Renato Zero nell'arco della sua grande carriera. Il brano, scritto con Danilo Riccardi, è stato pubblicato nel fortunato album "Amore dopo amore" del 1998. Il disco vende oltre 1.500.000 copie risultando uno dei più apprezzati della discografia dell'artista romano oltre ad essere il terzo album più venduto in quell'anno. Trainato da brani come "Cercami" o "La pace sia con te", questo disco, vi sono anche diverse perle che avrebbero meritato più risalto proprio come la suddetta canzone o come "La grande assente" dedicata alla compianta amica Mia Martini. In questo testo, Zero, si interroga su di un rapporto sentimentale spesso insoddisfacente che solo a letto trova la sua consolazione ed il suo riscatto. Il protagonista mette da parte la propria dignità ed il proprio orgoglio, forse spinto dalla paura di restare solo, per dar seguito ad un amore non sempre corrisposto da una partner sempre in cerca di altre avventure. Il risveglio, infatti, affianco a quella donna diventa una sorpresa quotidiana da accogliere con soddisfazione per un uomo che ancora si tormenta, nel buio della notte, sulla bontà di questo rapporto e sulla ambigua personalità di questa figura tra supposizioni ed apprensioni più o meno fondate. Si notano, infatti, nel testo diversi tratti che sottolineano il comportamento sleale di questa donna, i presunti tradimenti e la tacita accettazione di un uomo che non ha il coraggio, e forse nemmeno la volontà, di ribellarsi continuando a subire, in silenzio, questa situazione. "...Sussurri tanti nomi tranne che il mio..." o "...con questo buio giuro non distinguo se, sono da solo a far l'amore con te, così affollata la tua mente non so, di quale orgasmo morirò..." o, ancora, "...fatalmente a mezzanotte fuggi via, sulla tua nuvola cercando compagnia...", sono solo alcuni versi che rendono l'idea del tormento interiore vissuto da quest'uomo. In conclusione, il protagonista, si offre una banale ma, in fondo reale, giustificazione con la frase "...non c'è amore che non ha difetti..." per accettare, nonostante tutto, questa tormentata situazione sentimentale e continuare a credere in un futuro migliore per questo rapporto che ad, oggi, appare fondamentale solo per se stesso. L'ennesima perla, quindi, che mostra l'infinita sensibilità di uno dei più grandi artisti del nostro tempo come Renato Zero.    

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