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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Cantano i ragazzi": Masini affronta la prima nostalgia

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"Cantano i ragazzi" è una stupenda canzone proposta da Marco Masini nell'album "T'innamorerai" del 1993. Nel pieno del suo periodo d'oro, l'artista toscano, regala questa perla in musica composta con i suoi fedeli collaboratori Giancarlo Bigazzi e Giuseppe Dati. La sinergia che nasce da questa squadra di autori è unica e i brani che ne nascono ottengono, nella quasi totalità, l'accesso immediato alla storia della nostra musica. "Cantano i ragazzi", pur essendo uno di questi capolavori, è passato un po' in sordina ma, probabilmente, ciò è dovuto alla rilevanza di un album magnifico dal punto di vista qualitativo ed emozionale che conteneva tutte canzoni di ottimo livello e, per forza di cose, alcune di esse sono state, inevitabilemente, penalizzate almeno dal punto di vista mediatico. Brani storici, infatti, come "T'innamorerai" o "Vaffanculo" presero il sopravvento finendo per offuscare agli occhi della massa capolavori come, ad esempio, "Dio non c'è", "Anna viviamo" "Un piccolo Chopin". Lo stesso destino è capitato a "Cantano i ragazzi", perla rimasta, forse, solo nei cuori e nei ricordi dei fans del cantautore fiorentino. In questo testo Masini affronta il tema del passaggio dalla giovinezza all'età matura osservando, nei ragazzi di allora, comportamenti ed emozioni che, fino a poco tempo prima, appartenevano al suo vissuto. Nasce così la prima nostalgia verso tempi spensierati che non ritorneranno più e la consapevolezza che, nonostante il cambiare dei tempi, i ragazzi, in quella fascia di età, continueranno ad avere una propria idea della vita, a sentirsi liberi e diversi da tutti gli altri, ad innamorarsi della musica e a volare, giorno per giorno, sulle ali di quella disperata allegria sognando nuovi orizzonti. Arrivata la maturità, però, anche quei ragazzi, come il protagonista del brano, si ritroveranno in una vecchia fotografia a fare i conti, in un malinconico e sognante silenzio, con la prima ombra di nostalgia. Un capolavoro assoluto, quindi, che meriterebbe di essere riscoperto affichè, la sua conoscenza e il suo ascolto, venga diffuso all'intera utenza musicale e non resti solo un privilegio di chi ama da sempre la musica di Marco Masini.    

 

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