"Decenni" è un classico della discografia di Amedeo Minghi, un brano dove si nota chiaramente sia la sua cifra stilistica sia quella del coautore Pasquale Panella, paroliere noto per i suoi testi particolarmente criptici e metaforici ma, allo stesso tempo, altamente poetici e significativi. "Decenni" è stato pubblicato nell'omonimo album del 1998 ed è un disco particolarmente fortunato che vende, supportato anche dalla stupenda "Un uomo venuto da molto lontano", oltre 300 mila copie consegnado all'artista ben 4 dischi d'oro. Il testo affronta la tematica della nostalgia e dei tempi andati ma, soprattutto, della magia che della memoria che rende quegli anni affascinanti ed indimenticabili. Se, infatti, in un primo momento il protagonista si sente tradito dalla propria età e dal tempo che inesorabilmente passa, appena dopo l'uomo, si sente risollevato dalla bellezza senza tempo dei propri ricordi che risultano, dopo anni, sempre più coinvolgenti. La memoria, infatti, tende a cancellare i momenti bui, selezionando in ogni occasioni le migliori fotografie di quel tempo donandoci, incosapevolmente, ritratti indelebili del nostro passato che, il più delle volte, risultano più belli anche di quando sono stati realmente. Minghi, canta a supporto di ciò, ad esempio: "...Guardandolo da qui...fu un bel decennio...molto allegro...ma io non lo notai...". "Tradiscono i decenni...saranno gli anni fa. Il tempo li fà belli...questi anni non li avrai...se no li perderai..." è l'inizio del brano ma è anche il cuore ed il messaggio che gli autori intendono lanciare con questa meravigliosa pagina di musica italiana sottolineando, appunto, il contrasto tra la cupa malinconia per gli anni che passano e la lieta nostalgia dei ricordi ripuliti e lucidati"offerti dalla nostra memoria. Un grande brano, quindi, che porta la firma di due nomi importanti della nostra musica e che ha portato l'album, visto il grande successo, ad essere immesso anche sul mercato spagnolo con il titolo "Decenios".