"Una vita da mediano" è uno dei brani più belli della discografia di Luciano Ligabue. Scritto nel 1999 per l'album "Miss Mondo", il brano, rappresenta un elogio verso tutte quelle persone che vivono la propria vita in sordina, sacrificandosi umilmente per il bene degli altri e non pensando mai realmente alla propria persona. Quei personaggi che possono essere identificati, ad esempio, con i tanti padri di famiglia che tutte le mattine vanno a lavorare per portare avanti la propria famiglia e non si lamentano mai dei tanti sacrifici fatti nella propria vita che, in fondo, non li ha visti mai protagonisti. Antieroi per esigenza o per indole che sono poi il vero motore di ogni sistema. Nel brano, infatti, si prende ad esempio il mondo del calcio e viene ciatato Gabriele Oriali, mediano dell'Inter degli anni '70 che ha giocato quasi 400 partite in seria A ed è arrivato a vincere anche i Mondiali nel 1982 pur non avendo una classe sopraffina. Oriali, infatti, come tanti uomini fanno nella vita, colmava la carenza del talento con la grinta e la volontà di non mollare mai. Coerenza, dedizione, umiltà, passione, determinazione e forza di volontà sono elementi che ben rappresentano questa figura espressa da Ligabue con il termine calcistico mediano. Trasportato nella vita quotidiana, però, il mediano diventa il non protagonista che però, a differenza di altri, può camminare sempre a testa alta poichè ciò che è riuscito a costruire e ad ottenere nella propria vita lo ha fatto con la sola forza delle sue braccia. Il brano è stato usato anche da Romano Prodi nella propaganda elettorale verso la presidenza del Consiglio nel 2006 mentre nel 2008, Neri Marcorè, ne ha fatto una parodia dal titolo "Una vita da prodiano". Del brano ne è stato fatto anche un videoclip diretto da Luca Lucini. Una bella metafora, quindi, quella espressa da Ligabue per elogiare tutta quella gente che vive la propria vita dietro le quinte regalando loro, almeno per un attimo, le luci dei riflettori e gli applausi del pubblico.