Ecco il mio giudizio al primo ascolto sulle canzoni presentate nella seconda serata del Festival:
Modà - 5 - La meno peggio delle loro proposte "Come l'acqua dentro il mare" viene eliminata mentre, quella che passa "Se si potesse non morire", non è altro che una rivisitazione del brano "Non è l'inferno" scritto dallo stesso leader del gruppo Francesco Silvestre per Emma Marrone lo scorso anno e che valse proprio la vittoria del Festival. BRANO CHE VINCE NON SI CAMBIA...
Malika Ayane - 7 - Porta due brani di Giuliano Sangiorgi e passa con "E se poi", brano molto più adatto al clima sanremese rispetto a "Niente", altro prodotto comunque di grande qualità e ben proposto da Malika. Sebbene classe ed eleganza siano virtù indiscutibili dell'artista e la canzone promossa lascia una buona impressione, il complesso, necessita di ulteriori ascolti per un giudizio definitivo. DA RIASCOLTARE...
Simone Cristicchi - 7 - Semplice ed un po' banale l'eliminata "Mi manchi" originale ed in pien stile Cristicchi la promossa "La prima volta (che sono morto)". L'idea di parlare di morte in un modo a dir poco stavagante ma, comunque, affascinante ed attraverso una sonorità allegra e coinvolgente vale, da sola, un'abbondante nota di merito all'artista per non parlare poi del coraggio avuto nel presentarla in un contesto come quello di Sanremo. TEMERARIO...
Almamegretta - 8 - "Onda che vai" scritta da Federico Zampaglione doveva, a mio parere, avere la meglio sulla comunque intrigante e, melodicamente, più accattivante "Mamma non lo sa". Sta di fatto, però, che la band guidata da Raiz ha offerto una grande prova all'Ariston con sonorità coinvolgenti e testi originali e significativi. Una gran bella prova per un gruppo in cerca della giusta visibilità dopo tanta gavetta. OUTSIDER...
Max Gazzè - 8 - Massima cura agli arrangiamenti e testi originali per Gazzè. Egregio musicista, l'artista non perde mai l'ironia e la leggerezza con la quale esprime i particolari testi che scrive con il fratello Francesco trovando sempre chiavi di letture innovative e coinvolgenti. Passa con l'irresistibile "Sotto casa" ma anche "I tuoi maledettissimi impegni" non era male. FUNAMBOLO...
Annalisa - 6 - Passa con l'orecchiabile "Scintille" la giovane promessa nata dalla scuola di Amici e mostra le sue capacità vocali e, soprattutto, la capacità di sostenere senza problemi un palco di cotanto spessore. Giusto eliminare "Non so ballare" apparsa decisamente scadente e sicuramente inferiore all'altra. Buon inizio e, probabilmente, buona fine poichè non credo ci siano ambizioni di podio nonostante la buona impressione ed un sicuro successo radiofonico. SE SON ROSE...
Elio e le Storie Tese - 9 - Ci sono voluti 17 anni per tornare a Sanremo ma gli Elii non hanno deluso. Se già con l'eliminata "Dannati forever" avevano fatto centro, con la strapromossa "La canzone mononota" hanno decisamente sconvolto il teatro Ariston ed ipotecato un posto sul podio finale. Non fosse altro per l'acuta originalità che li ha solo portati a pensare un brano del genere, Elio e company, meritano un plauso unanime senza dimenticare la complessità dei virtuosismi presentati in questo scatenato esercizio musicale. Ovviamente parliamo di un capolavoro a livello di musica demenziale ed ironica ma, da un gruppo così, sarebbe fuori luogo, aspettarsi altro. Con questo brano hanno adempito in pieno al loro compito. GENIALI...
Una seconda serata ricca, quindi, che è andata ad incrementare senza dubbio il tasso qualitativo della kermesse offrendo un ventaglio più ampio di aspiranti al podio.
Per ciò che riguarda i primi 4 giovani in gara mi è apparsa ingiusta l'eliminazione di Il Cile: La sua "Le parole non servono più" meritava sicuramente di passare il turno a discapito dei Blastema e la loro "Dietro l'ultima ragione". Concordo, invece, con la promozione di Renzo Rubino con "Il postino (amami uomo)" e l'eliminazione di Irene Ghiotto con "Baciami?".