Overblog
Edit post Segui questo blog Administration + Create my blog
A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

Sanremo Story: 1957, in gara tornano i big

com

La settima edizione del Festival della Canzone Italiana realizzata dal Salone delle Feste del Casinò Municipale di Sanremo tra il 7 ed il 9 febbraio del 1957 è l'ultima che vede la partecipazione organizzativa diretta della Rai che rimarrà, comunque, partner e media radio-televisivo di riferimento dell'evento musicale fino ai giorni nostri. La scelta dei vertici della tv di Stato è dovuta all'inserimento di un altra grande manifestazione musicale, tra l'altro legata anche anche alla lotteria nazionale, che era Canzonissima. Nonostante tutto, la grande macchina del Festival di Sanremo va risollevata dopo la deludente edizione passata dove aveva pesato l'esclusione dei big della musica italiana dell'epoca. La prima mossa, quindi, attuata dal direttore artistico Giulio Razzi è quella di tornare sui suoi passi richiamando i grandi nomi ed inserendo nuovamente la doppia esecuzione. Inoltre, in questa edizione, vi è una serata aggiuntiva dove vennero presentate 10 canzoni scritte da autori indipendenti non legati, fino ad allora, ad alcuna casa discografica. Come detto, quindi, si torna al passato con 20 canzoni per 15 interpreti che sono: Claudio Villa, Giorgio Consolini, Nunzio Gallo, Gino Latilla, Tonina Torrielli, Carla Boni, Gloria Christian, Natalino Otto, Tina Allori, Gino Baldi, Luciano Virgili, Flo Sandon's, Jula De Palma, Fiorella Bini, Gianni Ravera, il Duo Fasano ed il Poker di Voci formato da Piero Trapani, Giorgio Caldana, Piero Fermonte e l'allore tedesco (oggi sarebbe polacco) Kurt Wehowski. Le canzoni sono eseguite con l'"Orchestra Della Canzone" di Cinico Angelini e l'"Orchestra di Jazz Sinfonico" di Armando Trovajoli oltre alla ripetizione al piano dei motivi a cura del maestro Alberto Semprini. In questa edizione vi è anche la prima esclusione per brano non inedito: infatti, "La cosa più bella" di Pinchi, ovvero Giuseppe Perotti, e Dino Olivieri cantata da Carla Boni e Tonina Torrielli viene eliminata anzitempo dalla gara poichè era già stata incisa da Cristina Jorio. In gara, quindi, restano 19 canzoni presentate da Nunzio Filogamo, Marisa Allasio, Fiorella Mari e Nicoletta Orsomanno. Come si può vedere, l'insuccesso del 1956, ha spinto l'organizzazione ad un evidente ritorno al passato con la riproposizione di alcune certezze degli anni passati sia per ciò che riguarda i cantati ma anche per la conduzione riaffidata a Filogamo e per l'orchestra classica curata nuovamente da Angelini. Questa scelta restituirà alla manifestazione quel fascino che un anno prima sembrava smarrito. La gara viene vinta da Claudio Villa e Nunzio Gallo con la canzone "Corde della mia chitarra" scritta da Giuseppe Fiorelli su musica di Mario Ruccione. La canzone parla di una donna che ritorna dal suo ex partner quando ormai è troppo tardi e quel sentimento, come le note di una canzone, si è disperso. Al secondo posto arriva ancora Villa, stavolta con Giorgio Consolini, con il brano "Usignolo" di Gino Castellani, Luciano Martelli e Carlo Concina. A chiudere il podio, invece, c'è "Scusami" di Biri, Ornella Ferrari all'anagrafe, Walter Malgoni e Mario Perrone interpretata da Gino Latilla e da Tonina Torrielli. Ancora Villa, quindi, che tra antipatie e gelosie, la spunta ancora una volta consacrandosi definitamente ad idolo del popolo grazie alla sua voce ed alla grande capacità interpretativa nonostante quella sorta di arroganza e di presunzione che avvolge il suo personaggio.

 

 

Altro su:

Artisti citati

Sanremo

Sanremo Story  

Print
Repost
Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post