Nel 1952 la seconda edizione del Festival della Canzone Italiana viene realizzata 28 al 30 gennaio sempre dal Salone delle Feste del Casinò Municipale di Sanremo. Questa volta la selezione delle canzoni è più ricca della precedente edizione tanto che viene formata una commissione selezionatrice formata dal direttore artistico Giulio Razzi, dal direttore della Radio Rai che trasmise l'evento sul Secondo programma Riccardo Morbelli, dal direttore del Casinò Pier Bussetti e dal giornalista Angelo Nizza. I brani da 300 passarono alle solite venti proposte sempre in tre serate fino alla proclamazione del podio finale. In questa edizione fu presente anche la stampa con cinque giornalisti alla prima serata e ben quindici alla seconda. Vennero, inoltre, introdotte le giurie esterne che esprimevano le proprie preferenze dalle diverse sedi Rai in tutta Italia. Questa volta gli artisti in gara sono cinque perchè a Nilla Pizzi, Achille Togliani ed il Duo Fasano si aggiungono Gino Latilla ed Oscar Carboni che si esibiscono sempre accompagnati dall' Orchestra Della Canzone diretta dal maestro Cinico Angelini e composta da otto elementi. Alla conduzione vi è sempre Nunzio Filogamo ed a vincere sarà ancora una volta Nilla Pizzi che si aggiudica l'intero podio. La canzone prima classificata è "Vola colomba" scritta da Bixio Cherubini e Carlo Concina e che parla del ritorno della città di Trieste all'Italia dopo essere stata contesa dalla Jugoslavia. Al secondo posto troviamo, invece, un'altra canzone che ha segnato la storia della musica popolare italiana ovvero "Papaveri e papere" scritta da Nino Rastelli, Mario Panzeri e Vittorio Mascheroni. Il brano, eseguito con Mario Bosi che interpretava la voce del paperino, è stato forse il primo esempio di satira politica trattando il tema del potere e dei soprusi verso i più deboli con toni allegri ed apparentemente demenziali. Entrame le canzoni hanno avuto vita lunga e diverse riproposizioni a differenza del brano che chiude il podio di quell'anno che è "Una donna prega" di Pinchi, ovvero Giuseppe Perotti, e Virgilio Panzuti.