"Lolita" è un bellissimo brano di Nino D'Angelo del 2001 pubblicato nell'album "Terranera", disco della svolta artistica dell'artista partenopeo. Sebbene, infatti, già da qualche anno D'Angelo stava proponendo una musica più matura e sicuramente qualitativamente più alta è proprio con "Terranera" che si ha l'effettiva sensazione di un cambio di passo definitivo. Raggiunta una esperienza notevole, l'artista, si propone la sfida di voltare pagina sperimentando una scrittura più vicina al cantautorato che al pop ma sempre in chiave napoletana. Questo passo, apprezzato da gran parte dei suoi vecchi fans, gli ha consentito di farsi conoscere anche da un pubblico più esigente ed ha portato D'Angelo ad assumere quel giusto ruolo di poeta e cantore delle vera nuova musica napoletana nel mondo sulla scia dei grandi autori del repertorio classico. L'artista, quindi, ha saputo scegliere il momento giusto per dare una svolta al suo destino artistico dando piena libertà alle sue grandi capacità che lo hanno portato a scrivere una serie di capolavori facendo ricredere tante persone che vedevano in quel ragazzo col caschetto solo un personaggio folkloristico privo di talento. Invece, chi lo ha sempre seguito, non poteva non notare che anche in quel ragazzino di talento ce ne era tanto ed ora che il grigio dei capelli ha sostituito quel caschetto ossigenato portando maturità e saggezza quel talento è venuto fuori senza freni. D'altro canto, per dar vita a determinate espressioni artistiche occorre un coraggio ed una consapevolezza non da poco poichè avrebbe potuto significare una notevole perdite in termini di vendite oltre che un incognita agli occhi di un pubblico da sempre abituato ad un certo tipo di musica. D'Angelo questo coraggio l'ha trovato con l'età e non poteva fare scelta migliore visto che anche i fans, in buona parte, hanno condiviso la sua scelta e continuano a meravigliarsi della sua grandezza poetica ed autoriale ad ogni nuovo album. Nella suddetta canzone, arrangiata dal fidato Carmine Tortora, D'Angelo affronta l'imbarazzo di un uomo ingabbiato in un forte sentimento verso una donna molto più giovane di lui che, nei momenti di sconforto, gli fa pesare i suoi anni. L'uomo capisce che la ragazza vive quella esperienza senza avere nemmeno la coscienza di cosa sia davvero provare amore e con la spensieratezza di una età che gli consentirà di vivere ancora tante avventure. L'uomo maturo, invece, cerca di scappare da quella realtà che lo corrode ogni qual volta lei gli ricorda la propria età e cercando di dimenticare che i suoi anni, a differenza di quelli di lei, corrono come un treno. Ma alla realtà non si fugge ed il protagonista si rassegna a questa condizione non riuscendo a liberarsi dalla morsa di questo sentimento. L'uomo vive, quindi, questa storia come prigioniero di quella ragazzina, rapito anche del proprio orgoglio, a cui non riesce a rinunciare pur costatando il distacco sentimentale ed emozionale con il quale lei vive questo rapporto anche nell'intimità: "...E 'o core è distante...chello ca resta 'e te m'o ddaje mentre t'adduorme...", ovvero, "E il cuore è distante, quel che resta di te me lo concedi mentre di addormenti". Un capolvoro assoluto, quindi, che non è altro che una delle tante perle di una fase artistica, tutt'ora in essere, di un grande autore e poeta della musica e della cultura napoletana quale Nino D'Angelo.