"Il vento soffierà" è una cover realizzata da Cristiano De Andé per il suo ultimo album "Come in cielo così in guerra" della primavera del 2013. Il brano è tratto da "Le vent nous portera" incisa nell'album "Des visages des figures" dalla band francese di rock alternativo Noir Désir nel 2001. Nel testo è trattata sia l'essenza effimera dell'essere umano destinato a diventare polvere che il vento soffierà via con tutta la memoria e la storia che esso rappresentava sia la voglia di trasmettere l'idea dello sviluppo del mondo a favore di un prossimo che potrà percepire il nostro passaggio tramite segnali e testimonianze che vanno aldilà del corpo fisico che, nel frattempo, sarà stato spazzato dal vento. La dispersione dell'individuo per il bene comune che diventa, quindi, anche forma di rispetto per il prossimo e per la natura. Il corpo, infatti, ha un solo destino: diventare polvere ma, prima che ciò avvenga, sarebbe utile capire la nostra funzione sulla terra e vivere civilmente rispettando gli elementi in un mondo che appare sempre meno umano. L'effetto del vento che passa e soffia ciò che rimane di noi non è un elemento nuovo nella letteratura come nella musica ma è una questione di cui Cristiano De André si è detto ancora affascianto oltre ad aver amato dal primo ascolto la versione originale di questa canzone che ha voluto subito rilanciare adattandola al mercato italiano. L'ultimo disco di Cristano, arrivato dopo circa 12 anni dall'ultimo lavoro di inediti "Scaramante", presenta diversi pezzi significativi ed interessati che vanno oltre le solite argomentazioni che si trovano nell'odierna musica leggera. Come suo padre, Cristano, va in direzione ostinata e contraria offrendo sempre interessanti punti di vista ed ottimi spunti di riflessione ogni qualvolta riesce a dimenticarsi di essere il figlio del grande Faber (il confronto deprimerebbe chiunque) e ad esporre in musica e parole il grande bagaglio artistico e culturale che si porta dietro. Vivere con quella pressione provocata da un cognome così pesante non è certo facile ma diventa un supporto quando si naviga tra quei testi che stanno alla base della nostra storia musicale. Nel suddetto brano, Cristiano, riprende in qualche modo sia il discorso itrapreso nel 1995 con "Nel bene e nel male" pubblicata nell'album "Sul confine" e sia l'eterna lotta in musica, a favore dei disadattati, portata avanti da Fabrizio De André durante tutta la sua straordinaria carriera. Una gran bella canzone, quindi, che nasce in Francia ed assume le sembianze di un capolavoro tra le sagge mani di Cristiano De André, degno erede di cotanto padre.