"Il mare d'inverno" è un brano lanciato da Loredana Bertè nel 1983 e pubblicato nell'album "Jazz" che ottenne un grande successo diventando uno dei pezzi più amati del repertorio della cantante calabrese. Il merito di questo successo va dato sia alla grinta ed alle capacità vocali ed interpretative della Bertè ma, soprattutto, all'autore del brano che è Enrico Ruggeri. In realtà, come storicamente accade nelle opere di Ruggeri, c'è anche la collaborazione del fidato compagno artistico Luigi Schiavone che cura l'aspetto musicale. Come in questo caso, Ruggeri, ha scritto tante canzoni per altri interpreti e, nella quasi totalità dei casi, lo ha fatto per le donne della musica italiana. Gran parte, infatti, delle maggiori interpreti femminili del panorama musicale italiano hanno in repertorio almeno un brano scritto dal cantautore milanese. In diversi casi, però, lo stesso Ruggeri ha reinterpretato successivamente gli stessi brani e ciò non poteva non essere fatto per un capolavoro assoluto come "Il mare d'inverno". L'artista, infatti, non perde tempo e solo un anno dopo la ripropone nell'album "Presente" rinnovando il successo del brano e regalando una nuova ed intrigante versione con quel marchio di fabbrica rappresentato dalla sua inconfondibile voce. La canzone diventa presto un classico della musica italiana e la sua forza rimane immutata nel tempo continuado a conquistare sempre nuove generazioni. Non a caso, "Il mare d'inverno" è presente anche nell'ultimo lavoro discografico di Ruggeri, "Le canzone ai testimoni", dove l'artista ha duettato con artisti esordienti, o quasi tali, diversi brani storici del suo repertorio. Nel caso del suddetto brano, il duetto, è stato eseguito con Boosta, Davide Dileo all'anagrafe e fondatore dei Subsonica. La canzone, negli anni, è stata oggetto di diverse cover ed è stata eseguita da svariati artisti della scena italiana ed internazionale. "Il mare d'inverno" rappresenta in maniera poetica quello stato di solitudine e di inquietudine presente nell'animo umano in determiante situazioni. Proprio un mare agitato d'inverno ed un posto, quindi, isolato può esprimere il senso di questo stato d'animo immaginando una istantanea di tale situazione. Un luogo di mare che si ripopolerà con l'arrivo del estate proprio come l'umore si rigenera con l'arrivo del sereno. Questa rappresenta una chiave di lettura ma il testo può essere visto anche come una riflessione sul consumismo e sull'atteggiamento di una umanità pilotata dai media, o dalle sole convenzioni civili, che riesce a condizionare il comportamento della stessa: un luogo indesiderato, non considerato, dove non ci si ferma nemmeno a bere un caffè, assume puntualmente, ogni estate, un ruolo ambito dalla massa grazie ad una falsa ed illusoria veste colorata, condita di musiche banali e manifesti di pubblicità. I tanti aspetti del brano, quindi, possono creare nella mente di chi ascolta diversi spunti di riflessioni ed è questa la più grande dote che può avere una canzone ed il più bel riconoscimento che può avere un autore. Lo stesso Ruggeri ha più volte espresso questa caratteristica per i suoi componimenti che spesso riescono ad assumere significati diversi, che possono risultare attinenti, pur non essendo stati scritti in quel senso poichè ogni utente la legge attraverso le proprie esperienze di vita. Il riuscire a trasmettere sensazioni e messaggi diversi ogni qual volta la si ascolta fanno di una semplice canzone un capolavoro ed "Il mare d'inverno" non può non essere classificato tra questi.