Nel 1993 Francesco De Gregori pubblica "Il bandito e il campione" un album live lanciato dall'omonimo singolo. Il brano scritto dal fratello dell'artista Luigi Grechi, ovviamente De Gregori all'anagrafe, doveva essere un favore del fratello famoso per agevolare la carriera di quello meno noto invece, il brano, divenne un ulteriore lancio per la storia musicale di Francesco. La canzone nasce da una vicenda che ha per protagonisti il ciclista Costante Girardengo ed il bandito anarchico Sante Pollastri. I due concittadini di Novi Ligure, si conoscevano fin da piccoli ma non è dato sapere se fossero realmente amici di infanzia ma è certo che avevano in comune la passione per la bicicletta. Le strade dei due si separarono presto poichè Girardengo iniziò la sua carriera sportiva che lo portò a diventare il più grande ciclista italiano dagli anni '20 in poi mentre Pollastre intraprese la tortuosa strada del crimine. Ciò che portò Pollastre ad essere definito "Nemico pubblico numero uno" era il suo spirito anarchico ed il suo odio verso i Carabinieri che pare sia nato a causa di uno stupro ai danni della sorella Carmelina da parte di milite dell'Arma. Tutto ciò non è certificato e potrebbe essere anche frutto della leggenda che si sarebbe creata intorno a questa storia negli anni successivi. Anche per ciò che riguarda l'anarchia di Sante esistono due versioni e cioè quella di uno sputo caduto per errore ai piedi di due fascisti o quella di una rissa con gli stessi a seguito di ripetuti isulti verso Sante. Quel che è certo è che in quegli anni iniziò una latitanza di Pollastre che durò per diverso tempo e dove l'uomo commise diversi omicidi verso gli uomini dell'Arma: a suo dire ben sette. Proprio in questo periodo avviene l'incontro con il campione, infatti, vista l'amicizia dei due con il massaggiatore Biagio Cavanna, i protagonisti della vicenda si incontrarono durante una gara che Girardengo stava svolgendo a Parigi: la "Sei giorni". In seguito a questo incontro avvenne l'arresto di Pollastre e si diffuse la voce di una soffiata da parte del ciclista. L'incontro tra i due antecedente all'arresto fu anche oggetto di una testimonianza che lo stesso Girardengo rilasciò al processo verso il suo concittadino. Era il 1927 e Sante venne condannato all'ergastolo da scontare sull'Isola di Santo Stefano salvo poi essere graziato dal presidente Giovanni Gronchi nel 1959. Pollastre visse gli ultimi 19 anni della sua vita come commerciante ambulante di stoffe nella sua Novi Ligure. Girardengo, invece, terminata l'attività agonistica sponsorizzò una marca di biciclette e fu commissario tecnico della nazionale portando Gino Bartali alla vittoria del Tour de France nel 1938 prima di spegnersi nel 1978, un anno prima del presunto amico Pollastre. Questa storia, quindi, al centro della celebre canzone portata al successo da Francesco De Gregori e ripresa anche da Marco Ventura per il libro "Il campione e il bandito" e dalla fiction televisiva "La leggenda del bandito e del campione" interpretata da Beppe Fiorello e Simone Gandolfo. Se sia solo una leggenda o sia tutta verità il presunto tradimento di Girardengo ha fatto discutere e continua a farlo forse perchè al centro di questa storia non ci sono soldi o favori ma solo valori importanti, la pulizia nello sport ed un senso di giustizia che non ammette omertà: "Una storia d'altri tempi...di prima del motore...quando si correva per rabbia o per amore...ma fra rabbia ed amore il distacco già cresce...e chi sarà il campione già si capisce...".