"Che sarà" è un successo internazionale nato in Italia da autori italiani per poi essere tradotta e pubblicata in diverse versioni in tutto il mondo. A scriverla è Jimmy Fontana, Enrico Sbriccoli all'anagrafe, che insieme a Franco Migliacci e Carlo Pes mettono nero su bianco il testo e la musica con l'obiettivo, richiesto dalla RCA Italiana, di riportare Josè Feliciano, allora grande stella del panorama musicale mondiale ed amico personale di Fontana, al Festival di Sanremo dopo vari tentativi andati male. La canzone piacque a Feliciano che la incise negli studi di Los Angeles, dove lo raggiunse lo stesso Fontana, in tre lingue: italiano, spagnolo col titolo "Que serà" e inglese intitolandola "Shake a Hand". Avendo in mano il si di Feliciano per quel Sanremo del 1971 ed essendo l'autore del brano, Fontana, è convinto che ad accompagnare sul palco dell'Ariston, all'epoca si partecipava in coppia, l'artista portoricano sarà proprio lui ed, invece, la casa discografica ha altri progetti e non crede in un rilancio disografico per Jimmy Fontana. L'artista, deluso, lascerà per anni il mondo della disocgrafia dedicandosi prima alla gestione di un bar aperto a Macerata per poi ritornare sulle scene musicali per sporadiche apparizioni celebrative. Per "Che sarà", invece, la RCA pensa a Gianni Morandi che rifiuta perchè non convinto dal brano per la sua vaga somiglianza, più nel titolo che nel brano, con "Que sera sera" di Doris Day. Per ciò che riguarda le voci di plagio, inoltre, esiste anche una netta somiglianza della musica con "London Lodon" di Caetano Veloso, scritta nel 1968. Però, si mormora, che quel rifiuto di Morandi sia figlio delle parole di alcune persone che sconsigliarono ,in quel momento della carriera dell'artista di Monghidoro, un confronto diretto con un artista del calibro di Josè Feliciano. In ogni caso, però, bisognava trovare un'altra soluzione e la RCA decide di puntare su un giovane gruppo che aveva debuttato a Sanremo l'anno precedente ottenendo un ottimo riscontro: i Ricchi e Poveri. L'allora quartetto era formato da Franco Gatti, Angela Brambati, Angelo Sotgiu e Marina Occhiena, che lascerà il gruppo nel 1981 per contrasti con la Brambati. L'esibizione sanremse è un successo e il brano si classifica al secondo posto dietro a alla coppia formata da Nada e Nicola Di Bari con il brano "Il cuore è uno zingaro" che vede tra gli autori, insieme a Claudio Mattone, lo stesso Franco Migliacci co-autore di "Che sarà". Dopo Sanremo, la canzone, venne lanciata nelle diverse lingue in tutti i mercati internazionali ottenendo ottimi risultati un po' ovunque: dal Centro ed Est Europa alla Scandinavia, dal Centro e Sud America fino al Giappone. Un successo mondiale che diventa un inno all'immigrazione al punto tale di essere ufficialmente vietata a Cuba per evitare che i cittadini fossero incentivati a lasciare il paese. Il brano, che Fontana aveva dedicato a Bernalda, paese della Basilicata da cui proviene la moglie e che Migliacci, invece, l'aveva scritta pensando a Val di Chiana Cortona, suo paese d'origine, sembra, non volendo, la storia del suo interprete Josè Feliciano che, da giovane, lasciò il suo paese collinare di Lares dell'allora povera Porto Rico per cercare fortuna a New York. Nel 2012, Josè Feliciano è stato ospitato a Sanremo per riproporre il brano, in un particolare duetto con Arisa, in una serata di celebrazione per la musica italiana nel mondo. Un brano storico, quindi, che rappresenta la nostra musica nel mondo e che ha segnato, in un incrocio di destini, la vita dei personaggi che l'hanno cantata, scritta o rifiutata. Infatti, la canzone, che è stata la cosacrazione di Josè Feliciano, la fortuna dei dei Ricchi e Poveri ma ha rappresentato anche un rimpianto per Gianni Morandi che la rifiutò e, soprattutto, ha causato un segno indelebile e particolarmente triste per il suo autore principale Jimmy Fontana che con quello che poteva essere il suo più grande successo ha, invece, ottenuto un quasi totale oblio artistico.