"Centravanti di mestiere" è un brano pubblicato nell'omonimo album del 2009 da Giuseppe Povia. Il disco ottiene un discreto successo anche grazie alla tanto discussa "Luca era gay" presentata al Festival di Sanremo. "Centravanti di mestiere" è un chiaro parallelismo tra la vita quotidiana ed il calcio e la figura centrale descritta in questo testo è ispirata ad Alberto Gilardino, attaccante della nazionale e del Bologna, all'epoca di proprietà della Fiorentina. Povia, tra l'altro, è dichiaratamente di fede interista ma simpatizza per i viola gigliati di Firenze. Nel brano, viene raccontata una partita come tante fatta di speranze ed angosce, di episodi favorevoli o negativi ed il tutto attraverso la visuale del centravanti, ovvero colui a cui viene chiesto sempre quell'ennesimo gol per vincere. Il centravanti, infatti, è in campo per fare gol e Povia esprime con chiarezza questo peso che l'attaccante si porta dentro sapendo che il destino della propria squadra spesso è solo nelle sue mani. Non sempre, però, è facile sopportare questa pressione e solo chi ci riesce può definirsi un campione, un centravanti di mestiere appunto. L'eterna lotta tra il bomber e la difesa avversaria, in questo caso, trova il suo epilogo, come nelle favole, nei minuti di recupero con la rete che decide la partita e che salva l'attaccante e tutta la squadra da ogni tipo di critica. Ma, durante la gara, vengono descritti anche i momenti di sofferenza interiore quando, ad esempio, vi sono i cori di disapprovazione da parte di un pubblico spazientito che pretende sempre il massimo dimenticandosi, talvolta, che anche quei strapagati calciatori viziati sono esseri umani con tutte le loro debolezze. Un bel ritratto, quindi, quello realizzato da Povia sulla figura del centravanti: un ruolo così particolare che, osservato da così vicino, è reso ancor più affascinante.