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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Cammenanno": Federico Salvatore nota l'immobilismo della società

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"Cammenanno" è il terzo singolo del nuovo lavoro discografico di Federico Salvatore che vedrà la luce nel prossimo autunno. Dopo, quindi, "Napocalisse" e "'O Palazzo" si svela un altra pagina di questo nuovo progetto che sarà proposto interamente in dialetto napoletano. In questo brano, l'artista, certifica l'immobilismo del genere umano che, a dispetto del tempo che passa, pare non conoscere progresso. Federico, infatti, si domanda come sia possibile che camminando, insieme a lui, si muova soltanto l'orologio certificando come la storia non sia servita né per progredire né per non commettere gli stessi errori del passato. L'uomo sembra essere stato derubato della memoria e del proprio libero pensiero se, com'è vero, si continuano a verificare guerre in nome del dio danaro. La sensibilità di un autore come Federico Salvatore riesce, in questo brano, a fare una disamina attenta su quei sentimenti e quei valori civili che ancora oggi la collettività sociale trascura colpevolmente. Fratellanza, rispetto, umanità, pietà, sono valori persi nel tempo che nemmeno il progresso evolutivo, dopo tanti errori tramandati sui libri di storia, è riuscito a ripristinare nel genere umano. Anche la fede, elemento dal ruolo fondamentale nella crescita dell'uomo, ha mutato la sua importanza nella società attuale apparendo come motivo di guerre tra popoli nel contesto internazionale e non evitando scandali di ogni genere che non possono provocare altro che dispiaceri tra i fedeli. Salvatore, in questo caso, cita Maria in lacrime cosa che, in altri tempi, avrebbe assunto i canoni del miracolo e che oggi, invece, appare una triste conseguenza al decadimento della nostra società e della chiesa stessa. Una passeggiata nel presente, quindi, quella effettuata da Federico Salvatore per verificare il pietoso stato di un progresso che sembra non esserci mai stato. Tutto è rimasto inalterato: si uccide per soldi, si ruba per povertà ed è sempre più raro osservare un gesto di umanità proprio come se la storia non sia servita, nemmeno in minima parte, a rendersi conto degli errori del passato al fine di non ripeterli in futuro. Quella memoria storica pare sia svanita nel nulla ed è questo il rammarico più forte sollevato da un artista dalla eccelsa penna che è sempre stato un attento osservatore della nostra realtà e ha voluto, con questa profonda camminata, arrivare a toccare la sensibilità di una umanità sempre meno umana.

 

 

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Federico Salvatore

      
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