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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Fammi sentire bella": Mia Martini risplende a 25 anni dalla morte

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"Fammi sentire bella" è l'inedito di Mia Martini lanciato in questi giorni dalla Sugar Music di Caterina Caselli che ne aveva acquistato i diritti nel 2005 aspettando il momento giusto per renderlo pubblico. Questa occasione è arrivata con il docufilm trasmesso da Raitre dal titolo omonimo realizzato da Giorgio Verdelli. Scritto da Giancarlo Bigazzi e Angelo Valsiglio, il brano, doveva far parte dell'album "Lacrime" del 1992 per poi essere sostituito da "Gli uomini non cambiano" che Mimì presentò a Sanremo. La morte dell'artista nel 1995 non le diede più l'occasione di pubblicare il brano anche perché lo si voleva presentare al Festival. Fortunatamente il provino piano e voce fatto tra il 1991 e 1992 non andò perso ma fu custodito gelosamente da Gianna Bigazzi, moglie di Giancarlo, anch'esso prematuramente deceduto, che aveva con Mimì un rapporto speciale. Il brano parla di una donna che invita il proprio uomo a non trascurare la sua femminilità e a non dare per scontato e consumato il loro amore. Lo sprona, quindi, a farla sentire bella come agli albori della loro storia. La voce è quella roca, quella degli ultimi anni, quella che sprigiona rabbia, forza, grinta, passione, quella che non può non prendere l'anima, quella che non può non toccare le corde del cuore. Pensando poi che questo bellissimo brano arriva a venticinque anni dalla sua tragica scomparsa è inevitabile la commozione ed il rimpianto per ciò che poteva essere ancora oggi e che non è stato per la crudeltà di cui è stata fragile vittima. Avrebbe reagito alle difficoltà della sua storia con la stessa rabbia che esprimeva in musica forse oggi sarebbe ancora tra noi e questo pezzo sarebbe stato solo uno delle tante fantastiche interpretazioni da ascoltare aspettando il prossimo. Prossimo che, eccetto nuove sorprese dimenticate, non ci sarà rendendo questo raro nastro un cimelio di inestimabile valore che grazie alla Caselli e alla signora Bigazzi oggi è patrimonio di tutti. Ciò che attenua il dolore della sua mancanza è però l'amore che ancora oggi, dopo appunto un quarto di secolo dalla scomparsa, gli è riconosciuto dalla gente anche da chi, nel 1995, non era nemmeno nato. Una artista che ha fatto innamorare grandi autori ed interpreti che hanno voluto scrivere per lei o cantare insieme in prestigiosi contesti. Su tutti il legame di vita e professionale con Ivano Fossati, le collaborazioni con Roberto MuroloBruno LauziEnzo Gragnaniello, Franco Califano, Giancarlo Bigazzi o l'infatuazione artistica provocata al grande chansonnier francese Charles Aznavour che la volle al suo fianco in diversi concerti. Una carriera ricca e tormentata come tutta la sua breve esistenza che le ha dato però il tempo per farsi amare e per rendersi eterna grazie alla sua arte e al suo cuore che ritroviamo ogni qual volta quella voce, seppur registrata, torna a graffiarci l'anima.     

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