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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Io che non vivo (senza te)": Un classico senza tempo nè confini firmato Pino Donaggio

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"Io che non vivo (senza te)" è uno di quei classici della musica italiana che hanno fatto il giro del mondo e che ancora oggi non perdono la loro forza trovando sempre nuove reinterpretazioni permettendole di ogni confine temporale, geografico e generazionale. Scritta per il testo da Vito Pallavicini e per la musica da Pino Donaggio, la canzone, viene presentata al Festival di Sanremo del 1965 dallo stesso Donaggio in coppia con Jody Miller. Il brano, inciso da Donaggio in un 45 giri insieme a "Il mondo di notte" si classificò settimo nella kermesse ma già primo sul mercato discografico ma la vera mossa che consentì il successo internazionale al brano fu l'interpretazione in inglese da parte di Dusty Springfield, anch'essa in gara in quel Festival, con il titolo "You don't have to say you love me". Il mito vuole che l'artista registrò il brano nella tromba delle scale per avere un effetto migliore. Il brano scalò le classifiche mondiali e venne ripreso da tantissimi artisti tra cui addirittura Elvis Presley. Oggi, a 50 anni dall'esordio, il brano ed il suo interprete vengono premiati con un riconoscimento alla 65° edizione del Festival di Sanremo che testimonia l'infinita vita di una canzone che non conosce oblio. Il testo, in fondo, percorre un sentiero semplice ed attraversato più volte nella musica italiana ed internazionale e cioè quello di un uomo innamorato che sta per essere lasciato dalla sua donna e che non riesce ad immaginare una vita senza di lei. Un concetto, quindi, non particolarmente originale ma svolto attraverso un attenzione sia autoriale che musicale che gli ha permesso di abbattare ogni barriera e di essere ancora oggi, dopo cinquant'anni dal suo debutto, uno dei brani italiani più venduti e più ascoltati al mondo.  

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