"Via dei Martiri" è un brano inciso da Renato Zero nell'album "Tutti gli Zeri del mondo" del 2000 ed è stato composto dallo stesso artista romano insiema a Francesco Palmieri. L'album è una conseguenza dello show televisivo proposto dal cantautore ed è composto dai brani eseguiti live su Raiuno tra inediti e cover rielaborate. A fare da apripista al disco è "Tutti gli zeri del mondo" cantanta con Mina e la rielaborazione di "Tu si 'na cosa grande" di Domenico Modugno e Roberto Gigli ma anche la suddetta "Via dei Martiri" conquista fin da subito il pubblico e verrà presentata anche al Festivalbar. Il testo è un ulteriore omaggio agli "zeri" del mondo ovvero gli ultimi, i disadattati, gli emarginati. Tematica da sempre molto presente nella discografia di Zero che, in questo caso, immagina un ipotetico luogo dove queste persone vengono abbandonate al loro destino, un luogo lontano dal mondo reale, un luogo invisibile come invisibili sono le persone che ci vivono agli occhi di una società sempre più meschina e fasulla. La "Via dei Martiri" appunto, una valle di lacrime che però Zero vede come punto di partenza per ritrovare le proprie forze e la propria dignità per non arrendersi mai ad un destino beffardo. Pensare prima di tutto a se stessi, anche se può sembrare egoistico, è forse la prima misura per non farsi dimenticare dal mondo oltre al lavoro, al sacrificio, alla pazienza, alll'onestà, all'umiltà, ai veri valori insomma, che devono assumere un ruolo decisivo nel proprio cammino affinché si possano cogliere quelle opportunità che la vita ci offre. Inoltre, Zero, ci mette in guardia dalle facili illusioni, dalle invidie, dalle gelosie e dalle carezze ruffiane che incontreremo, prima o poi, nella nostra vita ma di credere sempre nella propria persona ed avere profonda stima del proprio essere puntando sulle nostre virtù per difendere ad ogni costo la nostra libertà. La fortuna aiuta gli audaci, recita un proverbio, ed è una delle chiavi di lettura di questo testo che offre, però, innumerevoli spunti di riflessione sul tema e ciò non può che non rappresentare un enorme pregio per un'offerta cantautoriale che sia degna di tale nome. Un capolavoro assoluto, quindi, reso immortale dalla magistrale interpretazione del suo autore: un Renato Zero in grandissima forma che ci ha regalato, con questo brano, l'ennesima pagina indimenticabile della sua immensa storia in musica e parole.