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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Invisibili": Un capolavoro firmato Cristiano De Andé

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"Invisibili" è uno degli ultimi capolavori venuti fuori dalla penna di Cristiano De André, cantautore mai ripagato abbastanza mediaticamente per l'inevitabile e, spesso, naturalmente penalizzante confronto con l'illustre padre Fabrizio. Proprio questa sofferenza nel dover fare i conti con un cognome così pesante, volendo seguire, per amore e per virtù, la stessa strada artistica è una delle costanti che ritroviamo nel cammino discografico dell'artista genovese ed anche in questo brano non mancano tali riferimenti. Anche se non espressamente dedicato alla figura paterna, in questa canzone, scritta con Fabio Ferraboschi la presenza di Faber si sente e anche in maniera forte. Già l'atmosfera e l'uso del dialetto genovese nel ritornello rimandano a quelle celebri arie di "Creuza de ma", oltre ad elementi palesi in cui si fa riferimento all'inquietudine, ad un rapporto difficile fatto di incomunicabilità, della propensione al trattare tematiche scottanti con il verso "Tu abitavi in via dell'amore vicendevole..." fino alla chiara affermazione "...la mia incudine era un cognome inesorabile...". Inoltre si fa riferimento alla dipendenza dall'alcool che ha causato problemi ad entrami. Il tutto, come detto, raccontato sotto le immagini di una Genova degli anni '80, in cui Cristiano viveva la sua giovinezza tra le problematiche che quel tempo riservava alla sua generazione. Lo stesso artista ha spiegato questo brano con queste parole: "Invisibili racconta le esperienze che ho vissuto in prima persona durante la mia giovinezza. Racconta di Genova e dell'Italia in quel periodo in cui i giovani si erano messi in moto per sovvertire la cappa clerico-fascista-democristiana che aleggiava sul paese. Poi ci ha pensato la droga, l'eroina a piegare una generazione". Da questo contesto storico quindi nasce l'inadeguatezza di questi giovani rappresentata da De André e la loro invisibilità agli occhi del mondo. Un capolavoro assoluto pubblicato nel 2014 nella riedizione dell'album "Come in cielo, così in guerra", inciso nel 2013,in seguito alla partecipazione al Festival di Sanremo con il suddetto brano e con "Il cielo è vuoto". Per la cronaca, dell'inizale doppia esecuzione il televoto premia, la pur bella, "Il cielo è vuoto", scartando fin da subito "Invisibili" e provocando rammarico a De André che, giustamente, credeva molto in questo brano. Ironia della sorte o giustizia divina, ha voluto che proprio "Invisibili", anche essendo stata ascoltata una sola volta sul palco dell'Ariston, riceverà sia il Premio della Critica che quello del Miglior Testo risultando, quindi, il vero brano vincitore del Festival aldilà dell'oscuro e poco affidabile meccanismo del televoto. Con "Il cielo è vuoto", invece, l'artista arriverà settimo in classifica. In ogni caso, il brano, è una di quelle perle che rimarrà per sempre nonostante Festival, televoti e meccanismi discografici perché è uno di quei pezzi che restano dentro e che continueranno sempre a volare sulle ali delle nostre emozioni.   

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