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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

Intervista con... Iskra Menarini

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Iskra

1.Iskra, il suo nome in russo significa scintilla ma anche, in senso figurato, talento, bravura, dono. E' proprio vero, quindi, che spesso nel nome di una persona si cela il suo destino?Come nasce il suo amore per la musica?

Già, a volte un genitore, diciamo per simpatia verso la Russia e precisamente verso Lienin, ti mette un nome che poi ti accompegnarà nel viaggio della vita e, così timidamente, una bambina con quel nome importante, si trova per caso sempre nel mezzo della musica: prima nella scuola, poi studia danze, recitazione e scopre un amore così forte per il canto che porta al conservatorio per la lirica fino a scoprire le voci dette scure e, quindi, più tenorili. Così comincia il mio mondo, le sonorità della voce e l'interpretazione.

2.A 18 anni lei fa il primo incontro decisivo per la sua carriera e cioè quello con Andrea Mingardi ed entrando nella band Tombstones inizia a cantare repertori prettamente maschili allargando le sue conoscenze musicali con l'opera rock "Giulio Cesare" di Jimmi Villotti. Si avvicina così al rock, al jazz, al soul ed al blues.Cosa ha rappresentato l'incontro con Mingardi?quella fatta con i Tomstones crede sia stata una scuola fondamentale per la sua carriera?

Si penso di si. Non c'erano i vari X Factor o Amici, la scuola era sul palco nei locali, nelle balere dove, però, si faceva anche musica d'ascolto, il Cantagiro insieme a chi poi sarebbe diventata Mia Martini ed altri, esibizioni al Piper a Roma... Per il mio bellissimo viaggio nel rock, ero sempre un po' avanti: come donna era insolito cantare Deep Purple o Led Zeppelin o altro al maschile, quindi, senza presunzione, ma era l'unico gruppo del genere dove ci fosse una donna...che viaggio: ho imparato tantissimo. Peccato per i giovani di oggi, che sperano in un programma televisivo, dove diventano noti ma poi vengono abbandonati per seguire quelli dell'anno successivo. La vera scuola è ben altro e non conta sapere solo come usare il diaframma ma basta ascoltare le sonorità del mondo, della nostra meravigliosa terra, tra suoni e colori...

3.Poi arriva la svolta: l'incontro con Lucio Dalla. Un sodalizio durato oltre vent'anni fino alla prematura scomparsa dell'artista. Lei lo ha accompagnato come sua vocalist in tante straordinarie avventure nutrendosi quotidianamente del suo talento e della sua poesia. Come nasce la collaborazione con Lucio?Cosa ha significato per lei?Qual è il momento vissuto con lui che tiene più a cuore?E l'ultima esperienza che ha vissuto con lui?Cosa le ha lasciato Dalla?

Già, dicono che nella vita c'è sempre un incontro che te la cambia e non sempre in meglio, ma per me è stato molto di più. Io non seguivo la sua musica, molto cantautoriale anche se poi ho scoperto ben altro: chi era questo incredibile geniale musicista. L'inocntro fu per caso, lui ospite in un piccolo teatro vicino ad una chiesa, io li per beneficenza con un amico molto amico di Lucio che lui stesso aveva invitato. Abbiamo cantato un brano insieme per gioco, allora non conoscevo bene le sue canzoni, ed è nata subito una simpatia. Lui era in partenza per un tour e cercava qualcosa in più di una semplice corista e così fu... Mi faceva cantare sempre un brano da sola, in tutto il mondo, ho partecipato con lui a video, trasmissioni tv...beh se questo non è amore ditemi cos'è? Non c'è mai un inizio o una fine di un viaggio così perché continua nel tuo cuore, nel tuo corpo, nelle sonorità che hai imparato nell'ascoltare quel genio che ti arpriva un mondo così diverso da quello che conoscevi, dalla sua curiosità, intelligenza, come faccio a dire in un attimo cosa mi ha lasciato o cosa ho vissuto in tutte le esperienza fatte insieme come in "Tosca, amore disperato", a Sanremo, nel tour con lui e Morandi...è impossibile, quindi lascio immaginare...

4.Il grande amore per Dalla e la giusta riconoscenza per quel grande artista che le ha dato fiducia forse ha compromesso, in qualche modo, anche la sua carriera da solista soprattutto per questione di tempo. Immagino non sia facile crearsi un proprio spazio personale con tutti gli impegni che condivideva con Dalla. Come valuta la cosa?Oggi rifarebbe le stesse scelte?

Rifarei tutto: avevo il mondo con Lucio. Ho visto Messico, Canada, Cile, tutto il Sud America, l'Europa...non lo avrei mai lasciato, lui non mi teneva in un angolo ma ero sempre vicino a lui, solo un passo indietro. Lo frequentavo anche nella vita privata, non avevo bisogno di niente. Mi ha dato sempre spazio come solista, anche in America davanti a cento mila persone, cosa potevo volere di più di così? 

5.Come detto lei ha avuto più volte occasioni di dimostrare il suo talento da solista sia nei tour che, ad esempio, nel musical "Tosca, amore disperato" curato da Dalla in cui interpretava la veggente Sidonia, sia al Festival di Sanremo dove nel 2009 si presenta, con un bagaglio artistico già importante, tra le Nuove Proposte con "Quasi amori" di Dalla, Marco Alemanno e Roberto Costa. Cosa ricorda di queste avventure?Cosa pensa del Festival?Conta di tornarci?

Si, ho avuto molte occasioni grazie a lui, ora posso cominciare a pensare a me. Sto facendo tante belle cose. Se la gente mi ferma per strada e mi chiama per nome in tutta Italia è solo grazie a qualcuno che si chiama Lucio che ha permesso tutto questo: non lo dimenticherò mai, l'ho amato tanto anche se, come succede in ogni famiglia, non sempre era tutto perfetto. Io sono una persona dolce ed ironica e questo sicuramente mi ha aiutato tanto in un mondo prettamente maschile. Sanremo? No comment...forse ci penso per il prossimo anno.

6.Chi sono i suoi miti musicali?Cosa ascolta oggi?Come valuta la situazione attuale della musica italiana?

Ci sono dei miti ma dovrei stare un giorno a mettere nomi. Oggi ascolto molto musica elettronica, etnica, senza dimenticare la nostra grande melodia. Mi piacciono le sonorità non le voci sempre uguali: Lucio aveva delle sonorità pazzesche, ero affascinata dai suoi suoni e così ho imparato a sentire cosa volevo sulla mia musica. La situazione è un po' quella che viviamo in questo triste momento, non certo bello per la gente che diventa sempre più povera e, quindi, la musica ne risente, che peccato!  

7.Oltre che con Dalla e Mingardi, lei ha lavorato con tanti altri grandi artisti come Zucchero Fornaciari, Samuele Bersani, Ron, Biagio Antonacci, Luca Carboni e tanti altri. Quale di queste collaborazioni ricorda con maggior affetto?C'è qualcuno con cui vorrebbe lavorare in futuro?

No, io non sono mai stata una corista e, quindi, oggi voglio lottare per me. Lucio era tutto per me e, quindi, irripetibile...Maiiii

8.Ci racconta un aneddoto particolare vissuto con un altro protagonista della nostra scena musicale?

Con Morandi. Lucio quando si fermava mi "prestava", così diceva lui, a qualche suo amico e, quindi, feci un tour con Gianni, grande artista. Mi sono divertita tanto: ci sono dei bei video per la trasmissione su RaiUno di un suo concerto tra cui un assolo di "C'era un ragazzo..."...bei ricordi!

9.Per un periodo lei ha lavorato anche come insegnate nella scuola di talenti di "Amici" di Maria De Filippi. Come valuta quella esperienza?Cosa pensa, in generale, dei talent show?

Forse bene. Sono tutti figli del nostro tempo, tutto così veloce, consumistico, noi viviamo un po' la vita come in velocità: non c'è più tempo nemmeno di guardare il cielo, una stella. Ad Amici, ho avuto un buon rapporto, ma ciò che avrei voluto trasmettere era la mia esperienza, tutto ciò che avevo imparato ma da quello che ho sentito e visto, forse non serviva e, quindi, come si dice, ho passato...non era per me.

10.A cosa sta lavorando ora?Quali saranno i prossimi impegni che la vedranno protagonista?

Un disco, forse il vero primo disco. Senza pretese, con umiltà, per non andare da nessuna parte, ne diventare di più o di meno, ma solo musica. I miei inediti, come "C'era una volta" scritta da me melodia e parole come anche "Ossigeno" e "Silenzio ascolta". Poi qualche cover, un ricordo di Lucio tra cui una lettera in pugliese che Lino Banfi voleva mandare a Lucio, una "Malafemmena" cantata con me e l'omaggio di Renato Zero con una versione molto particolare di "Lu". Poi un duetto con Morandi scritto da lui, una taranta in dialetto bolognese realizzata con Andrea Mingardi, poi i contributi del grande jazzista Stefano Di Battista, del il Coro dell'Antoniano e di un coro gregoriano tutti su brani di Lucio affinché non sia solo un tributo la un bel ricordo di amici a lui cari. La copertina, infine, è un regalo di Dario Ballantini, attore, bravissimo pittore e grande amico di Lucio, che ha realizzato un'opera che divide, in qualche modo, il mondo da quello di Lucio. Cosa voglio di più? L'unica cosa, forse, un miracolo per un figlio che amo tanto, per le persone della mia famiglia e per quelli che mi vogliono bene. Un miracolo per la nostra terra, per gli animali, per questo dono meraviglioso che stiamo distruggendo. Un miracolo per un mondo pieno d'amore, vero, semplice, così da donarlo a tanti bambini poveri...un miracolo per tutte le persone che stanno male, un miracolo...già...ci vorrebbe un grande miracolo...un disco che sarà devoluto all'associazione di Banfi..."Lo vuole il cuore"... 

11.Iskra, la ringrazio per la disponibilità e augurandole il meglio per il suo futuro le chiedo, in conclusione, un saluto per tutti i lettori di "La musica che gira intorno...". Grazie

Saluto a tutti questi nuovi amici di "La musica che gira intorno...". Benvenuti nel mio semplice cuore...e che sia luce sempre!

Iskra Menarini

 

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