BIANCA ATZEI: 4 - La firma di Kekko Silvestre si sente e non è un bene. La solita melodia in pieno stile Modà che ben si sposa ad una interprete ancora in cerca di una identità. NON PERVENUTA.
MARCO MASINI: 7 - Esperimento elettro pop rischioso. Ha bisogno di un nuovo ascolto vista la tecnica rapida dell'esecuzione. Nonostante tutto Marco ha qualità da vendere e fa sempre la sua figura anche rinunciando al suo solito e garantito marchio melodico. VETERANO.
NESLI & PABA: 5 - Classico duetto sanremese, delicato, smielato e un po' retrò che non convince. PICCIONCINI.
SERGIO SYLVESTRE: 5, 5 - Le doti canore sono chiare e il pezzo le esalta restando, però, un ottimo esercizio stilistico e poco altro. LE FAREMO SAPERE!
GIGI D'ALESSIO: 5, 5 - Si affida alla classica melodia sanremese che strizza l'occhio alla platea e che ricorda note già note per un professionista del copia e incolla. DOVE L'HO GIÀ SENTITA?
MICHELE BRAVI: 6 - Proposta interessante, testo semplice a tratti adolescenziale ma l'età è quella che è ma mostra comunque sicurezza, freddezza e capacità. I testi migliori arriveranno con la maturità. PROSPETTICO.
PAOLA TURCI: 6, 5 - Un bel ritorno, atteso da tempo e ottenuto con un pezzo non eccelso ma dal messaggio importante. In lizza per la critica. BENTORNATA!
FRANCESCO GABBANI: 7 - Originale e coinvolgente, bissa il successo di "Amen" dello scorso anno con le stesse armi. Un semi-esordiente che già mostra un suo marchio riconoscibile non è cosa da poco. Il linguaggio ricercato e i balletti strambi evidenziano un omaggio o una vocazione artistica verso il primo Battiato ed anche questo è sicuramente un punto a favore. ESTRANEO ALLA MASSA.
MICHELE ZARRILLO: 8 - L'amore cantanto da un professionista del romanticismo in musica. Elegante, raffinato, melodico, stilisticamente impeccabile. Zarrillo fa Zarrillo e lo fa come nei suoi migliori giorni. Da podio. EVERGREEN.
CHIARA GALIAZZO: 6, 5 - Un buon testo da un senso a capacità vocali altre volte disperse in banalità prive di identità. UPGRADE.
RAIGE & LUZI: 4, 5 - Testo coraggioso per l'Ariston e fin troppo diretto ed è forse proprio questo il problema. Sanremo è Sanremo: rimane una cattedrale ed esige una certa forma. Sia chiaro, ogni argomento si può ed è stato affrontato su quel palco ma con un tatto che forse è mancato per la sfrontatezza figlia della loro giovane età e di una generazione sempre meno avvezza a questi valori. AUDACI.
GIOVANI: Buon livello generale per i primi 4 in gara ed in particolare per Lamacchia che è parso il migliore ed è giustamente in finale con Guasti.