Nel 1953 Nunzio Filogamo presenta dal 29 al 31 gennaio la terza edizione del Festival della Canzone Italiana sempre dal Salone delle Feste del Casinò Municipale di Sanremo. La Radio è sempre l'unico media a trasmettere l'evento attraverso il Secondo programma e le canzoni in gara sono sempre 20 ma con 10 interpreti. Inoltre, alla classica Orchestra della Canzone di Cinico Angelini viene affiancata l' Orchestra Eclipse dai toni più jazz di Armando Trovajoli. Per la prima volta, infatti, ogni canzone sarà interpretata due volte da due differenti artisti e con diversi arrangiamenti. L'aria amichevole dei primi due anni, quindi, inizia a svanire per far posto ad una vera e propria competizione canora dove tutti gli elementi inziano a sentire il peso dell'evento che sta diventando sempre più imponente. Anche per questo la giuria è formata da ben 320 elementi tra cui 80 sorteggiati tra il pubblico e 240 tra gli abbonati alla Radio. I dieci artisti in gara sono Nilla Pizzi, Achille Togliani, Gino Latilla, Giorgio Consolini, Katyna Ranieri, Carla Boni, Flo Sandon's, Teddy Reno, il Doppio Quintetto Vocale, composto da 5 uomini e 5 donne, e il Quartetto Stars nato da un'idea del maestro Carlo Prato e formato da Rica Pereno, Mariuccia Barbesini, Mariolina Gai e Santina Della Ferrera. Ad aggiudicarsi la vittoria sono Carla Boni, Gaiano all'anagrafe, e Flo Sandon's, vero nome Mammola Sandon, con il brano "Viale d'autunno" di Giovanni D'Anzi che, pare, sarebbe stato proposto in principio a Nilla Pizzi prima di essere asseganto alla Boni per ragioni di gelosie e rivalità tra la già nota Nilla e la giovane emergente Carla. Il testo parla di un amore finito e della protagonista che non riesce a rassegnarsi a tale triste epilogo. Al secondo posto si classifica "Campanaro" scritta da Bixio Cherubini e Carlo Concina ed interpretata dalla Pizzi con il Doppio Quintetto Vocale e da Teddy Reno con il Quartetto Stars. A chiudere il podio c'è, invece, un ex aequo tra "Lasciami cantare una canzone" di Michele Cozzoli e Cesare Andrea Bixio cantata da Achille Togliani e Teddy Reno e "Vecchio scarpone" di Calibi, ovvero Mariano Rapetti padre di Mogol, Pinchi, alias Giuseppe Perotti, e Carlo Donida ed interpretata da Gino Latilla con il Doppio Quintetto Vocale e da Giorgio Consolini. Da ricordare, inoltre, in questa edizione il record storico per l'applauso di 3 minuti e 5 secondi tributato a Carla Boni per il brano "Acque amare" di Nicola Salerno e Carlo Alberto Rossi che, però, non si classificò nemmeno tra le dieci canzoni finaliste.