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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Quanto t'ho amato": Benigni decanta la forza dell'amore

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"Quanto t'ho amato" è un brano lanciato da Roberto Benigni nell'inedita veste di cantante per l'omonima raccolta del 2002. La canzone viene anche eseguita fuori gara al 52° Festival di Sanremo dove ottiene il picco di ascolti con oltre 20 milioni di telespettatori. Il testo del brano è di Vincenzo Cerami, storico sceneggiatore e collaboratore cinematografico di Benigni, scomparso recentemente dopo una lunga malattia all'età di 72 anni. La musica, invece, è ad opera del maestro Nicola Piovani. A questi due grandi nomi del loro settore va, poi, aggiunta la capacità interpretativa e la penetrante maestria nel decantare questi versi di uno dei più grandi geni dello spettacolo italiano ed internazionale come Roberto Benigni. L'attore toscano fa suo questo testo e lo porge agli ascoltatori con la stessa bravura alla quale ci ha abituato nei film e riesce ad emozionare come solo i grandi sanno fare. Benigni non è un cantante e non ha certo doti canore di un professionista del settore ma, in taluni casi, l'essere o non essere perfettamente intonati o avere o non avere una voce sopraffina conta poco. In casi come il suddetto l'importante è far arrivare quel messaggio che l'autore aveva in mente quando a messo questo testo nero su bianco. In questo, ovviamente, Benigni è quanto di meglio si può chiedere al punto che il brano, in poco tempo, è diventato subito un classico della nostra musica ed un cavallo di battaglia per l'artista toscano. La canzone, inoltre, è stata scelta anche come sigla della trasmissione Rai dedicata al cinema "Cinematografo". Il testo è improntanto sulla forza naturale dell'amore e sulla magia che esso esprime anche senza parlare. Quando il sentimento è forte e sincero, infatti, secondo l'autore le parole non contano ma ciò che è fondamentale è la "musica" ovvero quell'atmosfera che consente alle emozioni di volare nell'aria e di arrivare senza alcuna difficoltà a chi di dovere. Un messaggio altamente poetico che Benigni rende sublime con la sua innata passione. Un capolavor, quindi, che unisce il magico tappeto musicale realizzato da Piovani, un testo semplice ma allo stesso tempo di grande levatura poetica e la raffinatezza di un interprete unico, anche in veste canora, come Roberto Benigni.

 

 
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L'ho imparata... e la canterò in una serata di selezione presso un concorso. Romantica come la canzone ne godo, ringraziando chi mi ricorda la magia di questa passione avvolgente, nell'importanza della delicatezza e dei valori della vita. Grata. Susanna Deguidi
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