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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"Nei giardini che nessuno sa": Zero e l'indifferenza per i deboli

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"Nei giardini che nessuno sa" è uno dei brani più belli della musica italiana. Scritta da Renato Zero, Fiacchini all'anagrafe, in collaborazione con Danilo Riccardi, la canzone fa parte del disco "L'imperfetto" del 1994. Con oltre 350 mila copie vendute, questo è uno dei tanti album fortunati dell'artista romano e "Nei giardini che nessuno sa" è sicuramente tra le perle di tutta la sua discografia. Il testo rappresenta quella indiffirenza che spesso gli uomini riservano a tutte quelle persone che nella vita sono state sfortunate e cioè i disabili, chi è costretto a lottare con una grave malattia, chi combatte con la depressione, chi non è in grado di vivere autonomamente, chi soffre di disturbi mentali o chi, più semplicemente, è nella fase conclusiva della sua vita e si trova solo, da un momento all'altro, a lottare con le difficoltà della vecchiaia. Zero, nel brano, si rivolge alle persone normali mettendosi anche lui fra questi che definisce "inabili" quando non riescono a lenire le sofferenze di queste vite e quando non capiscono l'importanza dei piccoli gesti d'affetto e di comprensione. L'autore spinge la popolazione, dunque, a non dimenticare, per i proprio comodi, queste persone ed a non far mancare il proprio appoggio ed il proprio sostegno fisico e morale. Un accorato appello verso tutta quella gente distratta che finge, per quieto vivere, di non sapere che nel mondo esistono anche queste realtà sfortunate che cercano una mano amica per non smettere di credere in un futuro o per finire con dignità i propri giorni. In questi "giardini che nessuno sa" riecheggiano forti i silenzi strazianti che rompono il muro della fratellanza e della compassione, giardini che Zero intende metaforicamente come ritrovo di queste persone e che possono essere intesi anche come i luoghi della sofferenza come ospedali, ospizi o centri di igiene mentale. Nel brano si parla di chi attende la morte con rassegnazione ma l'autore invoca l'attenzione della gente anche verso chi non ha più speranze per il futuro affinchè almeno il presente possa assumere una dimensione dignitosa. La canzone, ripresa in tanti best of di Renato, è stata interpretata anche da Laura Pausini nel 2006, all'interno dell'album di cover "Io canto".Un brano eccezionale da ascoltare e riascoltare fino a quando non si ottiene la consapevolezza di aver assimiliato questo intenso e profondo messaggio che Renato Zero con la sua grande sensibilità artistica ci espone. Un artista unico, Zero, che non ha mai dimenticato gli ultimi del mondo e "Nei giardini che nessuno sa" è solo l'ennesima prova della grandezza umana e morale oltre che, naturalemente, artistica ed autoriale di questo immenso poeta dei giorni nostri.

 

 

 


 

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L
Secondo me Renato ..l ha dedicata alla mamma era ricoverata insieme a mia suocera a Villa Giuseppina a Roma..sentire la canzone e rivedere il posto i giardini ..
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M
Grazie per la segnalazione Lucia. Sicuramente vi è qualche riferimento ad emozioni e sensazioni vissute anche in prima persona e la tua idea potrebbe essere corretta. Magari sarà stata la chiave per parlare poi più in generale di un argomento più ampio in tutte le sue sfaccettature. In ogni caso, da ovunque sia arrivata l'ispirazione, resta uno dei capolavori della nostra musica. A presto!