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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

"La verità": Povia tratta l'eutanasia e il caso Eluana Englaro

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"La verità" è un brano presentato al Festival di Sanremo del 2010 da  Giuseppe Povia e scritto dallo stesso cantuautore milanese. La canzone pubblicata poi nell'album "Scacco matto" suscitò tantissime polemiche prima ancora di essere eseguita. Infatti, la sola ammissione al Festival di un brano da tale tematica fece scalpore soprattutto negli ambienti ecclesiastici ma anche tra la gente comune che si divise sulla questione. C'era chi condivideva la scelta di sensibilizzare il vasto pubblico di Sanremo su di un tema tanto importante e chi, invece, vedeva nella canzone solo una operazione commerciale e, quindi, una strumentalizzazione a scopo di lucro del nome di Eluana Englaro. Si, infatti, è proprio ad Eluana che il brano è dedicato e nella versione originale ci sono chiari riferimenti sia nel titolo che era "La verità (Eluana)" che nella parte conclusiva che come firma della lettera descritta nella canzone portava "la vostra bambina Eluana..." e venne poi modificata dall'autore in "la vostra bambina per sempre...". Una lettera, quindi, dove Eluana ringrazierebbe i genitori della scelta fatta raccontando che ora è davvero libera di volare e di giocare. Eluana, per la cronaca, era una ragazza rimasta in stato vegetativo per oltre diciassette anni in seguito ad un incidente a cui venne sospesa la nutrizione artificiale per volere dei genitori e per tale ragione morì di morte naturale. Tale caso divise la questione pubblica nel 2009 sull'eutanasia e Povia da osservatore della realtà decise di scriverne una canzone che potesse far riflettere sulla cosa un po' come facevano i grandi maestri del cantautorato italiano negli anni '70. Le critiche, come detto, furono tante e provenivano soprattutto dal mondo clericale che giudicava inopportuna la partecipazione al Festival di una canzone che inneggiava l'eutanasia. Povia rispose alle critiche chiarendo che per scrivere di Eluana aveva chiesto il consenso al padre Beppino il quale dichiarò di: "non bloccare gli artisti". Inoltre, più che un inno all'eutanasia, il brano era una interpretazione del pensiero della ragazza visto da un cantautore comunque capace e profondo. Ovviamente il pensiero di Eluana non lo si può conoscere ma Povia ne ha dato una possibile versione che resta comunque sempre una canzone e per tale motivo ha rimosso ogni riferimento chiaro ad Eluana già dalla prima esecuzione. C'è da evidenziare, inoltre, l'interpretazione eseguita al Festival nella serata dei duetti con Marco Masini che, come sempre, ha dato il suo appoggio sia interpretativo che emotivo ad un testo sicuramente già di per se conivolgente e toccante.

 

 

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