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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

Intervista con... Marco Masini

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Intervista con... Marco Masini

1.Marco, tu sei uno dei grandi nomi del cantautorato italiano e hai scritto alcune tra le pagine più belle della nostra musica. Figlio artistico dell'ultima grande scuola del settore che aveva come mentore Giancarlo Bigazzi con il quale hai collaborato a lungo. Fondamentale, poi, anche l'apporto di Giuseppe Dati mentre recentemente ti stai avvalendo prevalentemente della penna di Antonio Iammarino. Come è nato e poi finito il tuo rapporto artistico con Bigazzi?Che ricordo hai di lui?La collaborazione con Dati può dirsi conclusa?

I rapporti artistici non si possono mai considerare conclusi, possono rinascere da un momento all'altro. Bigazzi era il genio, inimitabile, incontrollabile e piacevolmente imprevedibile.

2.Nel 1990 arriva il successo nella categoria giovani del Festival di Sanremo con "Disperato" anche se avresti dovuto partecipare alla manifestazione canora già l'anno prima con "Uomini" per poi essere sostituito. Al Festival poi ci sei tornato altre otto volte (una come autore) ottenendo anche la vittoria nel 2004 con "L'uomo volante". Cosa ha significato il debutto vincente nel 1990?E la vittoria del 2004?Poggioni ci ha parlato della vostra scommessa, come mai credevi così poco in quel successo al punto di giocarti il trofeo?

Io c'ho sempre creduto negli obiettivi da raggiungere. Fossero essi raggiungibili nella realtà o soltanto nella fantasia. Diciamo che non credevo che "L'uomo volante" avesse le potenzialità per vincere.

3.Negli anni '90 eri considerato come una sorta di profeta per quella generazioni di giovani. Tu hai sempre umilmente rifiutato quella etichetta ma è fuori dubbio che hai rappresentato la realtà di quegli anni e hai dato voce a quei ragazzi mettendo in poesia le loro ansie, le loro problematiche in anni in cui parlarne era quasi un tabù. Che ricordo hai di quel periodo?Come spieghi quel viscerale legame artista-fans, nato in quegli anni e tuttora vivo, così forte e quasi unico nel panorama musicale italiano?

Erano gli anni dello smarrimento generazionale, di confusione sociale, politico e soprattutto esistenziale. Gli anni di tangentopoli e dei paninari. Cantare la verità così com'era fu una novità assoluta.  

4.Dopo tanti successi arrivano gli anni più duri legati all'infamante etichetta da iettatore che ti ha portato ad abbandonare provvisoriamente l'attività discografica per poi tornare in grande stile dopo quasi tre anni di silenzio in cui, comunque, non mancavi di premiare la tua gente con concerti gratis in tutte le piazze italiane. Tutti quelli che ti conoscono sanno che sei una persona allegra e gioviale, come nasce quella assurda diceria?Tu rispetto a Mimì, vittima della stessa cattiveria, hai reagito con più forza. Come si esce da certi incubi?Hai sempre detto che un giorno farai i nomi di chi diede linfa a quella ignobile situazione. E', per caso, giunto quel giorno?

No. Ancora quel giorno non è giunto. Ma non credo che la gente sia cattiva o spietata, credo che la gente si adatti alla società e credo anche che quando ti succede qualcosa per la maggior parte delle volte, sia colpa tua. Gli altri non c'entrano!! Con te stesso devi essere umile, critico, freddo e obiettivo!!

5.Come detto, poi, sei tornato al successo pubblicando altri ottimi lavori di qualità e ritrovando una serenità privata ed artistica che si rispecchia anche nella tua nuova musica in cui è meno evidente la rabbia di un tempo. Come valuti il tuo recente percorso artistico?C'è qualche giovane in cui ti rivedi?

La mia musica la valuto in continua evoluzione e non saprei dove potrebbe andare da domani in poi. Giovani ce ne sono tanti. Gabbani scrive molto bene e Ermal Meta è un grande musicista!! 

6.In un sondaggio tra i nostri lettori, la tua canzone più amata, è risultata "Lontano dai tuoi angeli", vera perla della tua seconda fase artistica. Tra i tuoi numerosissimi successi, per te, qual è più bello?Quale quello che credi andrebbe rivalutato?Quale, infine, quello di un tuo collega che ti sarebbe piaciuto scrivere?

Non sono adatto per giudicare le canzoni che ho scritto. E' bene farlo fare agli altri... Canzoni di altri che avrei voluto scrivere io???Tutte ;)

7.Nella tua carriera hai fatto diversi duetti. Quale collaborazione ti ha dato più soddisfazioni?Con chi ti piacerebbe duettare in futuro?

I duetti che ho fatto mi hanno dato tutti grandi soddisfazioni, altrimenti non li avrei fatti. I duetti sono figli di una complicità artistica. Vengono quando vengono, non è possibile desiderarli o programmarli.

8.In diverse occasioni hai parlato delle difficoltà nella promozione radio-televisiva della musica italiana?Qual è oggi il tuo pensiero?Cosa pensi dei talent show?Faresti da giudice?

I talent hanno salvato la musica in Italia. Quando non c'erano più gli spazi per dare a giovani un barlume di possibilità!! Mi dovessero chiamare?? Non mi hanno mai chiamato...

9.Dopo "Spostato di un secondo" quale sarà il tuo futuro musicale?Conti di continuare su questa linea elettronica, pensi ad altre sperimentazioni o sei più tentato da un ritorno alla melodia che, tra l'altro, non manca nemmeno in questo ultimo lavoro?Hai già qualche nuovo brano nel cassetto?

Ancora non so niente. Il percorso musicale cambia insieme alla mia vita... te lo saprò dire strada facendo...

10.Marco, ti ringrazio infinitamente della tua disponibilità e augurandoti il meglio per il tuo futuro umano e professionale ti chiedo, in conclusione, un saluto per tutti i lettori di "La musica che gira intorno...". Grazie

Un saluto sincero a tutti i lettori de "La musica che gira intorno..." da Marco Masini. Un bacio e a presto.

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