Presentato in anteprima al Festival Internazionale del Cinema di Roma, "Noi di Settembre" diretto da Stefano Veneruso, è un film documentario in cui Franco Califano racconta la propria travagliata vita e la carriera artistica fatta di alti e bassi. "Era ora che si parlasse di me come artista. Il mondo dello spettacolo - dichiara il cantautore - mi ha messo da parte, ma io sto bene da solo". Nella pellicola, infatti, si dà molto spazio al lato artistico di Califano molto spesso dimenticato e annotato solo come dettaglio della sua vita da rinomato amatore delle donne che è il concetto che più si rimarca quando si parla dell'artista in questione. Non va dimenticato, appunto, che Califano ha scritto canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana come il suo cavallo di battaglia "Tutto il resto è noia" o "Non escludo il ritorno", ma anche testi scritti per altri interpreti come "Minuetto" e "La nevicata del '56" per Mia Martini, "La musica è finita" e "Una ragione di più" per Ornella Vanoni, "Un grande amore e niente più" per Peppino Di Capri, l'intero album "Amanti di valore" per Mina, la versione italiana di "Un'estate fa" di Michel Fugain cantata dalla stessa Mina, "Un tempo piccolo" per i Tiromancino e tante altre sia italiano che in dialetto romanesco. Infatti, anche se le sue origini sono di Pagani in provincia di Salerno ed è nato per caso in aereo sul cielo della capitale libica Tripoli, Califano è cresciuto e vissuto a Roma diventando un simbolo della cultura popolare romana. Il Califfo, come viene simpaticamente chiamato, ha composto anche diverse poesie in forma di sonetti toccando temi delicati e di attualità come gravidanze inaspettate, transgender, chirurgia plastica e così via che vengono decantati dall'artista durante le sue apparizioni live. Ovviamente al percorso artistico viene accostata anche la burrascosa esistenza vissuta dall'artista fra accuse infamanti poi rivelatesi infondate per possesso di stupefacenti e per porto abusivo di armi. Nonostante l'assoluzione, Califano, ha provato la vita del carcere dove, tra l'altro, ha composto l'album "Impronte digitali" con canzoni basate sulle esperienze di quel triste periodo. Malgrado le difficoltà che un etichetta del genere può causare ad un uomo di spettacolo, Califano, ha saputo sempre riabilitarsi agli occhi del pubblico. "Nella mia vita ho avuto tanta forza e tanto coraggio. Ci sono momenti - dichiara l'artista - nei quali o crolli o rinasci, io sono rinato spesso e anche questo documentario è un momento di rinascita. Anche per questo lungo racconto della mia vita - conclude Califano - c'è voluto coraggio.". Diversi, infatti, sono stati i momenti negli ultimi anni che Califano ha trovato il modo di riconquistare la scena prima con il ritorno a Sanremo nel 2005 nella prima edizione di Paolo Bonolis, poi con il reality "Music Farm" condotto da Simona Ventura e ancora grazie alle apparizione collegate alle imitazioni interpretare da Fiorello e da Max Tortora, senza dimenticare la collaborazione coi Tiromancino e le comparsate in diversi programmi televisivi ed in alcuni film recenti. Il documentario proposto da Veneruso, tra l'altro, non è l'unico progetto cinematografico che vede come protagonista Franco Califano infatti, lo stesso cantautore, ha annunciato che Edoardo De Angelis, già regista di "Mozzarella story", sta preparando un altro film sulla sua vita e che è in cerca dell'attore che lo dovrà interpretare. "Trovare l'attore non sarà facile. - ha dichiarato l'artista in merito - Califano era Califano prima ancora di esserlo, già un'ira di Dio.". Un giusto omaggio, quindi, per un autore che è giusto ricordare ed elogiare per le sue grandi doti artistiche e per i suoi componimenti divenuti patrimonio popolare del nostro Paese.