Un consiglio musicale per un artista che si è saputo reinventare e ha messo in luce tutto il suo talento restando al di fuori dei salotti che contano. Quella di Federico Salvatore è una storia musicale fuori dal comune: finquando proponeva musica da cabaret le tv e i potenti del settore lo rincorrevano; quando, invece, ha iniziato a far sul serio lo hanno prima censurato e poi, eccetto rari casi, dimenticato. Tutto iniziò nel 2001 con il brano autoprodotto "Se io fossi San Gennaro" ballata in stile De Andrè che nasce però da una ispirazione ricevuta ascoltando "Io se fossi Dio" di Giorgio Gaber e che racconta la realtà di Napoli in tutte le sue facce più nascoste dall'opinione pubblica. Questa canzone fu cantata, a sorpesa, in prima serata in una seguitissima edizione del Festival di Napoli trasmessa delle reti mediaset avendo come risultato una standing ovation del pubblico e un "mi dissocio" dalla conduttrice che, dopo aver repentinamente lanciato la pubblicità, lo eliminò dal programma, nel quale era co-conduttore, e dalla tv che conta. Da allora Federico ha continuato in questo senso con due album "Dov'è l'individuo" e "Fare il napoletano stanca" e un dvd "Se io fossi San Gennaro" ma non avendo affatto pubblicità. Questo non lo ha tenuto lontano dal suo pubblico e, in sordina, è riuscito a mantenere la sua natura ottenedo risultati prestigiosi e l'approvazione della città di Napoli. Solo nel 2007, un grande uomo quale era Gianfranco Funari, lo volle ospitare nella sua ultima trasmissione in Rai raccontando ad un pubblico per lo più ignaro la suddetta storia e facendo eseguire il brano citato che culminò ancora con la standing ovation del pubblico. Federico, quindi, ha provato sulla propria pelle cosa significa cantare la verità e, da allora, non ha più smesso regalando perle di rara bellezza pur non avendo, per diversi anni, un adeguata visibilità che ultimamente dopo tanti sforzi sta riconquistando pur restando lontano da quei media nazionali che hanno provato, senza fortuna, a chiudergli la bocca. Chi non lo conosce o ricorda solo la prima parte della sua carriera non può capire cosa si stia perdendo ed è consigliabile correre ai ripari utilizzando inizialmente i canali web per rendersi conto e, in seguito, comprare cd e dvd nei migliori negozi di musica o attraverso i web store. Federico riesce a toccare le corde emotive di chi lo ascolta con naturalezza e trattando i temi più svariati nelle maniere più estrose e, allo stesso tempo, semplici che un abile cantautore può fare senza cadere mai nel banale. Chi ama la musica cantautoriale non può non provare questo sano esempio di musica italiana visto il panorama attuale che non soddisfa pienamente i palati più fini. E' vero: De Andrè e Gaber non ci sono più, ma il cantautorato non è finito con loro almeno finquando si sponorizzerà la musica di un certo livello ed artisti come Federico Salvatore non finiranno nel dimenticatoio. Evitiamo che artisti così debbano cambiare la propria natura e , per farsi notare, si debbano limitare al sole, cuore, amore.