1.AIELLO: Si ritrova tra i big grazie ad un tormentone estivo fortunato, qui cerca qualcosa di più profondo ma rischia di raschiare il fondo o, forse, ci riesce. 4
2.ARISA: Si presenta ogni volta in vesti diverse ma non sempre il cambiamento giova. Lei è brava e si adatta un po' a tutto ma il melodramma d'alessiano non le se addice. 6
3.ANNALISA: Pop radiofonico come nel suo stile, non eccelle ma è brava e arriva al suo scopo. Possibile podio. 6.5
4.COLAPESCE & DIMARTINO: Da due cantautori emergenti ci si aspettava almeno originalità ma il pezzo è qualcosa di già sentito, tra l'altro, intorno agli anni '80. 4.5
5.COMA_COSE: C'è una buona sintonia tra i due ed anche se non si parla di capolavoro sembra funzionare. In un contesto qualitativo molto scadente questo semplice duetto pop potrebbe far strada. 6
6.FASMA: Autotune ancora protagonista per dare una po' di carattere ad un brano anonimo. 4.5
7.FRANCESCA MICHIELIN & FEDEZ: Seguono il loro stile, non eccedono ma non sfigurano. Si lasciano ascoltare in un brano che farà il suo buon percorso radiofonico per poi svanire. 6
8.FRANCESCO RENGA: Brano a metà che non lascia segni particolari. Poteva dare di più. 5.5
9.GHEMON: Spunti interessanti in un contesto non proprio armonico. Qualcosa si intravede ma non basta per essere lì. 5
10.IRAMA: Sonorità elettroniche che gli permetteranno un buon risultato radiofonico ma nulla di più. 5.5
11.MADAME: Autotune smisurato per un pezzo che risulta fastidioso all'ascolto live. Andrà meglio in radio confermando la pochezza artistica di certi generi. 4
12.MANESKIN: Brano rock apparso fuori luogo se ancora si può conferire a Sanremo una sua sacralità sempre più messa in pericolo negli ultimi anni. Il problema non è il genere: ci sta anche il rock ma fatto bene. Qui invece pare mancare la sostanza artistica e il vuoto in platea non ha fatto altro che amplificare il tutto. 5
13.MAX GAZZE' & TMB: Sempre originale e mai banale conferma l'unicità del suo marchio. Bravura e qualità sono indubbie ma stavolta pare non sia il suo miglior componimento. 6.5
14.BUGO: La querelle dello scorso anno gli ha rinnovato una popolarità quasi perduta permettendogli di staccare un altro biglietto per l'Ariston dopo solo un anno. Detto questo il pezzo non è male. 6.5
15.GAIA: Canzoncina orecchiabile che ricorda un po' la Lamborghini dello scorso anno, lei è piacevole ma nulla di più. 5.5
16.ERMAL META: Si conferma cantautore capace e buon interprete anche se risulta un po' ripetitivo nelle sue melodie. 6.5
17.EXTRALISCIO & DAVIDE TOFFOLO: Ridicoli credo che renda bene l'idea. 3
18.GIO EVAN: Interessante a tratti ma di certo non ancora un big. 5.5
19.FULMINACCI: Cantautorato che ben concilia con l'Ariston ma evidentemente acerbo e poco convincente. 5.5
20.LA RAPPRESENTANTE DI LISTA: Poco, molto poco per partecipare tra i big senza esserlo. 4
21. LO STATO SOCIALE: Eccedono ruffianamente nei diversivi tanto da distrarre dalla canzone alla quale, però, non serve molta attenzione essendo composta sostanzialmente da due frasi. 5
22.MALIKA AYANE: Brano che non valorizza la classe di una grande interprete. Il sound ci può anche stare, certamente più dinamico come i suoi brani più recenti, ma il testo manca di quella poetica che ha sempre caratterizzato le sue precedenti performance all'Ariston. 6
23.NOEMI: Il suo timbro regala sempre un'identità anche a brani non proprio indimenticabili, come questo. 6.5
24.ORIETTA BERTI: Super classica ma non poteva essere altrimenti. Per quello che è stata chiamata a fare è stata impeccabile. Poi che la canzone sia fuori epoca è un altra storia. Di certo non sfigura tra tanta musica moderna ma anche mediocre. 7
25.RANDOM: Preferisce un qualcosa di più tradizionale per Sanremo invece del rap. Lo attualizza nello stile canoro in cui non mancano pecche tecniche. Poteva far spazio ad artisti più pronti. 4
26.WILLIE PEYOTE: Miscela rap e cantautorato con un risultato abbastanza buono. Anche nel testo si intravedono sprazzi interessanti. 6
NUOVE PROPOSTE: Non è facile giudicare una categoria che poteva benissimamente essere integrata tra i cosiddetti big. Per la disparità di classificazione senza motivi evidenti é giusto dare a tutti una sufficienza d'ufficio. 6