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A cura di Marco Liberti

La musica che gira intorno...

A cura di Marco Liberti

Sanremo 2019: I 10 punti per scongiurare il Baglioni tris

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Sanremo 2019: I 10 punti per scongiurare il Baglioni tris

1.Super ospiti: In una competizione di musica italiana, quantomeno per rispetto verso chi è im gara ed ha il coraggio di mettersi in gioco, gli ospiti musicali dovrebbero essere solo stanieri se proprio ci devono essere. Il super ospite italiano può essere a limite una eccezione riservata solo ai grandissimi nomi che non rispondo certo ai nomi dei vari Mengoni, Amoroso e Rovazzi ad esempio. Tra l'altro, molti di questi nomi, accettano Sanremo solo per cachet e pubblicità rifiutando a priori di proporsi in gara. Prendano esempio da Vecchioni o Mannoia che sono stati tra i pochi grandi ad accettare la gara negli ultimi anni.

2.Baglioni and friends: Troppo Baglioni che con il ruolo che ricopre dovrebbe fare un passo indietro rispetto al proprio tornaconto. In due edizioni ha quasi cantato l'intera discgrafia personale.Tra l'altro è onnipresente anche nei brani proposti dagli ospiti. Ci mancava solo che fosse stato lui a cantare tutte e 24 le canzoni in gara.

3.Amici degli amici: La vicenda Salzano e company è ormai cosa nota e i risultati qualitativi sono stati nefasti. Scegliere il meglio tra i candidati e senza inviti anche aldilà dei propri interessi e delle propie amicizie avrebbe garantito sicuramente una qualità differente.

4.Conduzione: Chi?Quando?Dove? Lo scorso anno la Hunziker riuscì da grande professionista a mantenere la baracca ma questa edizione non ha nessun elemento professionale di spessore per un contesto del genere e si sente. La presenza di un vero conduttore è fondamentale per guidare anche i meno esperti. Conti, Bonolis o una new entry come Gerry Scotti potrebbero rappresentare i nomi adatti da cui ripartire.

5.Comici: La Raffaele ha le qualità, tutti attendevano le sue imitazioni sperando in qualche novità ma finora non ha mai giocato i suoi assi risultando incastrata in gag sterili e monotone realizzate con Claudio Bisio vera delusione, tra l'altro prevedibile, di questo festival. L'attore è un'ottima spalla ma se si fianco non vi è un vero comico risulta solo imbarazzante. Dice tutto che le poche risate in questo Festival ce le hanno strappate Pio e Amedeo.

6.Big sconosciuti: Una buona parte dei Big scelti non hanno proprio il diritto di essere considerati tali. Alcuni nemmeno si conoscono eppure sono messi alla pari di gente come Patty Pravo, Loredana Bertè o Nino D'Angelo per citare qualcuno. Ogni anno i big quando venivano chiamati sul palco erano accompagnati da un jingle che ricordava qualche loro vecchio successo, quest'anno ciò non si è potuto fare perché molti di questi Big un successo non ce l'hanno mai avuto. Come si può pretendere di riportare i grandi nomi in gara a Sanremo se lo trasformiamo in un concorso di voci nuove?

7.Troppi partecipanti: Preferire la qualità alla quantità appare necessario per favorire anche la presentazione delle canzoni in gara in orari decenti e con un pubblico ancora attento. 24 cantanti, tra l'altro giustamente intervallati tra ospiti e momenti di spettacolo oltre alla inevitabile pubblicità, sono davvero troppo. Inoltre, se le scelte musicali sono quelle di quest'anno, diventa facile escluderne qualcuna. 16,18 o 20 al massimo in caso di veri capolavori difficili da scartare aiuterebbero sicuramente la perfetta riuscita dello show.

8.Eliminazioni: La gara è phatos, adrenalina, competizione: se c'è chi vince ci deve essere anche chi perde. Chi si mette in gioco deve accettare anche l'eventuale sconfitta. Togliere le eliminazioni significa togliere mordente alla gara e ne risente anche lo show televisivo.

9.Nuove Proposte: Fare una gara a sé in altre date sta anche bene ma bisogna eleggere in quella occasione il vincitore o a limite svolgere la finale tra i due migliori durante il Festival. Integrare, invece, degli sconosciuti ai big senza nemmeno sapere che brano proporranno perché al Festival si richiede giustamente un inedito diverso da ciò con cui hanno ottenuto la vittoria nelle selezioni precedenti è sbagliato e irrispettoso verso i veri big. Quest'anno la cosa è passata sotto silenzio perché anche tra i cosiddetti big vi erano diversi nomi che potevano e dovevano essere classificati come nuove proposte.

10.Dignità: Questo punto raccoglie tutti i precedenti. Sommando tutti questi errori si rischia di togliere dignità e credibilità ad una manifestazione storica e di grande spessore culturale, sociale e allo stesso popolare del nostro paese. A Sanremo ci si deve avvicinare con rispetto e attenzione, mettere da parte gli interessi personali e prestare la propria opera al servizio di una istituzione che va avanti, tra alti e bassi, da 69 anni. Continuando così si rischia seriamente di ridimensionare il tutto ad una banale trasmissione televisiva e di perdere del tutto le sue caratteristiche di evento nazionale. Fare un Baglioni tris, con le stesse modalità, metterebbe in serio pericolo la sopravvivenza del Festival così come siamo abituati a pensarlo da generazioni. Chi ha qualche anno in più e ha vissuto il vero Festival è in dovere di intervenire prima che sia troppo tardi e prima che i giovani metabolizzano che Sanremo sia questo. Se non lo si fa si sarà persa una nuova occasione per salvaguardare la nostra storia e la nostra cultura musicale.

 

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