"Altre strade" è il nuovo album dell'artista vicentina Francesca De Mori. L'interprete, dal background prevalentemente jazz, ci regala un album ove mette in gioco tutto il suo bagaglio artistico costruito fin dagli anni '90 in diversi campi dell'universo musicale: dal puro cantutorato italiano, al pop fino alla recitazione. Ottenuti, infatti, i primi riscontri in importanti festival di musica jazz in giro per l'Italia, Francesca si è dedicata molto alla sua formazione diplomandosi in canto moderno all'AMM di Milano, vincendo una borsa di studio al CET di Mogol, frequentando corsi di recitazione e partecipando a diversi seminari sia di recitazione che di ricerca vocale. Fino poi ad arrivare anche a step innovativi come la bioenergetica e la biomusica, di cui è anche insegnante, che sono pratiche in cui il corpo assume una sua centralità. Sulla base di cotanta formazione, la De Mori, ha iniziato a collezionare soddisfazioni che iniziano a ripagare il suo impegno e la sua dedizione nello studio delle proprie capacità vocali ed interpretative. Ecco, quindi, che nasce "Altre strade" con la volontà di dare una veste musicale diversa è, in qualche modo, più ricca alla classica canzone d'autore italiana. Per tale ragione, avendo potuto studiare da maestri come Mogol, Gianni Bella e Mario Lavezzi, Francesca, ha voluto proporre questa sua ricerca del senso della vita proprio in italiano. L'album, come detto, affronta temi esistenziali, si interroga sul significato delle nostre azioni, del nostro quotidiano, della simbiosi con gli elementi della natura, dello scorrere del tempo e della nostra presenza che, nonostante tutto, resta sempre al centro del progetto divino. "Altre strade" è composto da cinque inediti che, proprio per le diverse e competenze dell'artista e la sua volontà di ricerca, non sono classificabili con un solo genere musicale ma spaziano tra il jazz, il pop e la musica classica creando atmosfere uniche ed assolutamente affascinanti. Agli inediti scritti da Daniele Petrosillo, l'artista, che ha collaborato anche alla stesura del testo del brano che dà il titolo all'album "Altre strade", ha voluto aggiungere tre canzoni storiche reinterpretate a suo modo che rimarcano le riflessioni lanciate nell'intero disco completandone il messaggio. Si tratta di "A che servono gli dei" cantata da Rossana Casale nel 1989 e scritta da Maurizio Fabrizio e Guido Morra, "L'isola" interpretata da Ornella Vanoni nel 1999 nata dalla penna di Ryuichi Sakamoto e Samuele Bersani e "E ti vengo a cercare" di Franco Battiato del 1988. Un disco ricco, quindi, da ascoltare per riflettere e per godere di un talento costruito con lo studio ed il sudore di un'artista che ha preferito la formazione e la ricerca alle scorciatoie per un facile quanto fragile successo popolare che molti giovani privi di solide basi continuano a cercare con frequenza tra web e talent.